Virus. Meno ricoverati, anche in terapia intensiva. Morti, numero più basso dal 19/3
Misure di sicurezza in una farmacia di Milano
La domenica delle Palme porta buone notizie su alcuni fronti, in particolare per i numeri dei pazienti in terapia intensiva e i ricoverati con sintomi. E si abbassa anche il numero dei morti. Lo ha detto il capo della Protezione civile, nel consueto punto stampa delle 18. “Oggi abbiamo due dati positivi: diminuiscono i ricoverati nei reparti ordinari e quelli nelle terapie intensive", ha sottolineato Angelo Borrelli. Il numero totale dei pazienti positivi è di 91246 con un incremento di 2972 su ieri. Di questi 3977 sono in terapia intensiva con una diminuzione di 17 pazienti su ieri e 28.949 ricoverati con sintomi. Meno 61 su ieri. "Registriamo anche 525 nuovi deceduti – ha aggiunto il capo della Protezione civile – ma è il numero di più basso dal 19 marzo ad oggi".
In Lombardia si abbassa ancora la pressione sul sistema sanitario. Calano i ricoveri in ospedale, gli accessi ai pronto soccorso e alle terapie intensive. Rimangono alte le morti, anche se sono meno di ieri, e i contagiati, nonostante l’aumento esponenziale dei tamponi fatti giustifica questa tendenza. L’allentamento sul sistema sanitario indicherebbe che chi è positivo ora viene mandato a casa per il periodo di isolamento perché sembra meno grave rispetto ai casi che si presentavano due settimane fa ai nosocomi Lombardi.
"I dati di oggi continuano a essere confortanti", ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, che ha parlato della necessità di continuare a rispettare i divieti. In Lombardia I casi positivi in totale sono 50.445, con un aumento di 1337, inferiore ai 1.598 di ieri. Crescono solo di 7 unità i ricoveri non in terapia intensiva per un totale di 12.009, diminuiscono invece i letti occupati in terapia intensiva: 1317 in totale, 9 in meno rispetto a ieri. I deceduti sono 8905, con un aumento di 249, mentre ieri erano stati 345. Tuttavia, preoccupa Milano. Aumentano infatti i contagiati, con un’incidenza un po’ più accentuata rispetto alle altre province lombarde, dove le curve sembrano essersi stabilizzate.
I dati di Milano "non ci fanno stare tranquilli", hanno detto gli assessori Lombardi Gallera e Davide Caparini, spiegando che a Milano città solo ieri ci sono stati 171 nuovi positivi, arrivati così a 4.533, mentre considerando la città metropolitana i contagiati sono 11.230, 411 più di ieri. Gallera assieme al collega alla protezione civile Pietro Foroni hanno ribadito che l’ordinanza emessa da Regione Lombardia che stabilisce l’obbligo per i cittadini di coprirsi bocca e naso, oltre a rispettare il distanziamento sociale, è stata fatta "a tutela della salute pubblica".
Altre notizie positive vengono dallo Spallanzani di Roma dove le dimissioni sono state più numerose dei ricoveri. E dalla Lombardia, dove non c’è stato bisogno, oggi, di attivare trasferimenti di pazienti verso le terapie intensive di altre regioni o Paesi. Secondo il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, il trend in diminuzione dovrebbe continuare anche nei prossimi giorni. Questi numeri, sia pure incoraggianti, ha sottolineato Borrelli non devono però farci abbassare la guardia.
A tal proposito, anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ricordato in una intervista all’emittente televisiva Nbc, che “non è possibile prevedere quando l’emergenza finirà. Stiamo chiedendo alla nostra gente un grande sacrificio – ha detto -, ne sono consapevole, ma questa è l'unica strada per battere la pandemia insieme. Più rispetteremo le regole, più presto usciremo dall'emergenza”.
Borrelli, rispondendo alle domande dei giornalisti soprattutto in merito a qualche “furbetto di Pasquetta”, ha detto: “È importante che vengano mantenuti comportamenti molto stringenti. Ringrazio le forze di polizia che ogni giorno effettuano i controlli perché costituiscono un deterrente. Ma quello che conta è il comportamento che ognuno di noi deve tenere. Confidiamo nell'atteggiamento della popolazione, che deve essere corretto con il comportamento che viene richiesto".
I dati di oggi, domenica 5 aprile, sono infatti il frutto delle misure restrittive, ma anche dell'azione delle forze dell'ordine. Si infittiscono infatti i controlli delle forze dell’ordine per individuare spostamenti non autorizzati, alla luce delle norme di restrizione anti coronavirus. Le persone sanzionate sabato per non aver rispettato i divieti sono state 9.284 (mai così tante), mentre venerdì, il giorno precedente, erano state 8.187. È quanto emerge dai dati del Viminale. Quelle denunciate per false attestazioni nell'autodichiarazione sono state ieri 54 e quelle denunciate per violazione della quarantena 10. I titolari di esercizi commerciali sanzionati sono stati 173 e 27 i provvedimenti di chiusura delle attività. Dall'inizio delle prescrizioni, i denunciati sono stati oltre 182mila. In 10 giorni quelli per violata quarantena sono stati 394. Anche nei prossimi giorni, soprattutto in vista della Pasqua i controllo verranno rafforzati ed estesi anche alle autostrade.