Fatti. I 10 milioni della Chiesa di Bologna per aiutare gli ultimi. Ecco come
La sede dell'azienda Faac, donata alla Diocesi di Bologna
Dieci milioni di euro: questo il bel gruzzolo che la diocesi di Bologna ha avuto a disposizione dai dividendi 2018 della Faac, la multinazionale dei cancelli automatici che la Diocesi stessa ha ricevuto in eredità dallo scomparso proprietario Michelangelo Manini.
E tutti sono stati utilizzati, nel 2019, seguendo l’indicazione del donatore, per opere «di bene»: carità e assistenza verso individui e famiglie, sostegno alla frequenza scolastica, aiuto agli immigrati, a chi cerca o ha perso il lavoro.
Ora la diocesi ha deciso di rendicontare pubblicamente come questi ingenti fondi sono stati e saranno impiegati. «Dei 10 milioni – spiega il vicario generale per l’Amministrazione, monsignor Giovanni Silvagni – uno è andato in tasse e 6,5 sono stati allocati in azioni caritative e sociali. Ne rimangono 2,5, conservati soprattutto per le emergenze ».
«La cifra esatta di quanto allocato è 6 milioni 492mila e 441 euro – precisa il vicario episcopale per la Carità, don Massimo Ruggiano –. Di questi, 1 milione mezzo è stato utilizzato dalla Caritas diocesana e da quelle parrocchiali, 1 milione 320mila per combattere la dispersione scolastica e per i doposcuola; 1 milione per il progetto 'Insieme per il lavoro'. I restanti 2 milioni e 671mila sono stati distribuiti su un gran numero di progetti di aiuto: 32 nella diocesi, 3 in altre zone d’Italia, 19 per i Paesi di missione».
Una distribuzione equa, dunque, che in diocesi si è servita soprattutto delle Caritas parrocchiali e zonali, sensibili «antenne» sul territorio. «È grazie a loro che riusciamo ad individuare i bisogni e ad aiutare concretamente – afferma don Matteo Prosperini, direttore della Caritas diocesana –. Nel 2019 ci hanno chiesto l’aiuto dei fondi Faac ben 178 parrocchie, che a loro volta hanno sostenuto 1.770 famiglie. E l’aiuto più grosso, naturalmente, è stato quello per il pagamento dell’affitto e delle utenze».
Don Prosperini ci tiene poi a precisare che gli aiuti «sono finalizzati non solo ad un sostegno immediato, ma anche e soprattutto ad aiutare le famiglie a rendersi autonome». Aiuto che viene anche dai progetti di sostegno scolastico, coordinati da Silvia Cocchi, incaricata per la Pastorale scolastica: sono stati sostenuti circa 300 bambini e ragazzi disabili, 2.400 studenti hanno usufruito dei doposcuola, quasi 3mila hanno avuto una piccola cifra, anche solo per poter partecipare a una gita scolastica o poter svolgere sport.
E anche «Insieme per il lavoro», il progetto creato da diocesi, Comune, Città metropolitana e parti sociali per aiutare chi non ha o ha perso il lavoro ha beneficiato dei fondi Faac: «Le richieste sono state circa 3.200 – spiega il referente per la diocesi Giovanni Cherubini – e tra chi ha fatto domanda, circa 850 hanno trovato lavoro ».