Cooperazione. Camerun, un bambino su cinque rimane disabile dopo una malattia infettiva
Non è vero che i bambini sono tutti uguali. Per i 93 milioni di bambini disabili che vivono nei Paesi in Via di Sviluppo ricevere le giuste cure o andare a scuola non è un diritto, ma lussi inaccessibili. Come in Camerun dove il 23% delle persone dai 2 ai 9 anni vive con almeno un tipo di disabilità insorta, nel 65%, a causa di malattie come polio, malaria, lebbra, morbillo. Mali scomparsi o curabili in Occidente. Ma che in Africa, quando anche non uccidono, lasciano in eredità alle piccole vittime un futuro di emarginazione e povertà. Mancano strutture sanitarie adeguate e spesso le barriere architettoniche, ma anche socio-culturali, alimentano sofferenza e isolamento.
Per aiutare questi bambini la onlus Dokita lancia la campagna “Tutti Uguali”, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla difficile condizione delle persone con disabilità nei paesi in via di sviluppo e raccogliere fondi a favore dei minori con disabilità in Africa. In particolare le donazioni serviranno a potenziare il centro di accoglienza e sostegno per bambini disabili, il Foyer de l’Esperance, che si trova a Sangmélima, nel Sud del Paese, creato nel 1982 proprio da Dokita Onlus, che accoglie attualmente 50 bambini e adolescenti orfani, in condizioni di particolare vulnerabilità e affetti da disabilità motorie. Obiettivo è migliorare le attività di accoglienza e di supporto a bambini disabili dei tre centri gestiti dalla Onlus nel Paese africano, potenziare le attività di ricognizione e monitoraggio delle zone rurali circostanti e continuare a sostenere le attività di riabilitazione fisioterapica.
Dal 1997 il Foyer è gestito da suor Laura Figueroa, infermiera missionaria della Congregazione delle Figlie dell’Immacolata Concezione, originaria dell'Argentina. «Una mano tesa che si allunga verso di noi, così vedo l'aiuto che arriva dall'Italia - dice suor Laura - "mani" che partono dal cuore di tante italiane e italiani che scelgono di sostenere il nostro progetto e contribuire alle nostre attività in Camerun. Un gesto "piccolo" ma che per questi bambini rappresenta invece molto: non lasciateci soli e continuate a darci una mano».
Fino al 26 gennaio 2020 si può sostenere la Campagna “Tutti Uguali” con un sms o chiamata al numero solidale 45580. I fondi raccolti saranno utilizzati per rafforzare le attività dei centri dell'associazione in Camerun.Dokita in lingua bulu, in Camerun, ricalca il termine tedesco doktor, che indica il medico ma anche il guaritore. A Sangmélima, nel Sud del Paese, la popolazione locale diede appunto il titolo di Dokita all'infermiere e missionario Clemente Maino (1920-1974), religioso della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione (CFIC), quando negli Anni ’70 portò cure e assistenza medica a una delle comunità più povere dell’Africa, dedicandosi in particolare alla cura dei malati di lebbra. L’Associazione Volontari Dokita onlus è nata trent'anni fa proprio su iniziativa di alcuni amici di Fratel Clemente Maino, con l’obiettivo di portare avanti l’opera da lui iniziata e promuovere i diritti umani fondamentali.
Qualche anno dopo la morte, nel 1974, di Clemente Maino, si costituisce un gruppo di volontari laici che nel 1983, dandosi il nome di Dokita in suo onore, decidono di proseguire l’opera di difesa dei diritti umani fondamentali da lui iniziata in Camerun. Nel 1988 quel gruppo di volontari dà vita all’Associazione Volontari Dokita onlus che dal 1991 svolge attività di cooperazione allo sviluppo. In Camerun Dokita Onlus gestisce anche l'unica scuola per bambini ciechi del Paese, ma è attiva anche in India, nelle Filippine e in Albania. Ad oggi, complessivamente, la onlus opera in 13 paesi in 4 continenti (Africa, America Latina, Asia e nell’area dei Balcani), prestando soccorso ogni anno a più di 25mila persone in diversi ambiti di intervento: disabilità, salute, minori, educazione, migranti e donne in difficoltà.