"Dal punto di vista giuridico ho appreso definitivamente di essere persona offesa". L'ex ministro dello Sviluppo economico,
Federica Guidi, dice poche parole al
termine del colloquio con i pm di Potenza, che l'hanno sentita
per circa tre ore al quarto piano del Palazzo di Giustizia del
capoluogo lucano. E dopo aver risposto a tutte le domande dei
magistrati, li ha ringraziati, quasi sollevata, per averle dato
"la possibilità, in tempi così brevi, di chiarire questa vicenda
così spiacevole per me".
"Il ministro Guidi ha fatto un errore. Non c'è niente di
illecito ma ha fatto un errore e ne va preso atto. In Italia
adesso chi sbaglia va a casa", ha ribadito il premier Matteo
Renzi, mentre il ministro Delrio, tirato in ballo dalla "cricca"
del compagno dell'ex ministra, taglia corto: "mai ricevuto
pressioni o ricatti". Ma vuole sapere, e per questo presenterà
un esposto alla procura.
Quella in cui è stata coinvolta, è una vicenda "spiacevole"
per Federica Guidi, che utilizza un solo aggettivo per
riassumere una storia che dallo scorso giovedì l'ha travolta.
Che l'ha spinta alle dimissioni dalla guida del dicastero. Ma
che soprattutto le ha fatto scoprire tutto quello che le è
girato intorno - e che ha come fulcro l'ormai ex compagno
Gianluca Gemelli - dalle intercettazioni degli investigatori.
"Cricche", "combriccole" "furbetti", "quartierini romani" e
intrecci politico-economici che hanno colpito non solo il suo
ruolo di ministro, ma anche la sua sfera privata.
Guidi è arrivata poco prima di mezzogiorno a Potenza
accompagnata dal suo staff composto da quattro persone, su una
monovolume "Mercedes" con i vetri oscurati che si è infilata in
un ingresso secondario del Tribunale per evitare l'assalto di
giornalisti e di telecamere. E, cercando di rimanere il più
lontana possibile da occhi indiscreti e da curiosi, è salita al
quarto piano, dove ha sede la Procura. Vi è rimasta quasi tre
ore, al netto di qualche brevissima pausa. Uscendo poi poco dopo
le ore 15 dallo stesso cancello laterale del Palazzo di
Giustizia.
Sono giorni che hanno provato l'ex ministro, che ha avuto
conferma di essere stata usata dal suo compagno: un grimaldello
per le mire di grandezza di quest'ultimo e come "passepartout"
per aprire porte e porticine nelle stanze "che contano". Gemelli
spesso cita "Federica", che ha visto i suoi sfoghi buttati nel
tritacarne mediatico. Ma, ovviamente, non è stato solo il legame
tra i due il tema della conversazione con i pm. Tanti sono gli
argomenti in ballo. Dall'ormai noto emendamento, al "viaggio
fatto a Torino per cercare di risolvere un problema lavorativo
del compagno", ai rapporti di Gemelli con i lobbisti, con la
"cricca" del petrolio e con i nuovi "furbetti". E che hanno
riempito le pagine di un verbale secretato nelle mani dei pm.
La vicenda del petrolio in Basilicata continua comunque ad
accendere il dibattito politico, anche per le ultime
indiscrezioni apparse sui quotidiani. E così in serata il
Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha detto di
essere "interessato a sapere se esiste o è esistita un'attività
di dossieraggio nei miei confronti, volta a screditarmi, basata
su presupposti totalmente infondati. Attività che considererei
molto grave non solo nei miei riguardi, ma anche verso ogni
cittadino italiano che possa esser oggetto di tali attenzioni".
"Per questo motivo presenterò un esposto alla Procura - ha continuato Delrio -. Ho letto oggi da articoli di stampa che - ha aggiunto Delrio - sono al
centro degli interessi di un comitato d'affari che non conosco,
da cui non ho mai ricevuto pressioni o condizionamenti e
tantomeno ricatti ai quali evidentemente non mi sarei mai
sottoposto".
La senatrice del Pd, Anna Finocchiaro, ha invece
detto di "non aver mai avuto rapporti con Gianluca Gemelli e non
ho nulla a che vedere con Tempa Rossa, di cui non mi sono mai
occupata, né con altre vicende interessate da questa indagine",
mentre il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca
Lotti, non ha commentato gli ultimi sviluppi dell'inchiesta:
"c'è tutto sui giornali", ha detto.