Un numero verde antiroghi. Presidi delle forze dell’ordine ogni 3-4 comuni per controlli mirati. Nuovi mezzi ipertecnologici per i vigili del fuoco. Coinvolgimento delle associazioni di volontariato per la sorveglianza del territorio. Controlli sulle filiere produttive, in particolare gommisti e rottamatori. Una cabina di regia presso la prefettura di Napoli per le bonifiche. E soprattutto una forte pressione sui Comuni per «costringerli a fare quello che devono fare». È quanto ha messo in campo in appena 15 giorni il commissario antiroghi, viceprefetto Donato Cafagna, nominato dal ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Un primo bilancio che ha voluto fare con don Maurizio Patriciello e i rappresentanti dei vari comitati della zona. Incontro molto semplice e amichevole. Ma ricco di notizie.
Controlli mirati Istituiti due gruppi di lavoro presso le prefetture di Napoli e Caserta, con la partecipazione dei questori, dei comandanti provinciali di Carabinieri, Finanza, Forestale, della Polizia stradale, dei vigili del fuoco e delle Polizie provinciali. Oltre al capo del pool reati ambientali della Procura di Napoli, Nunzio Fragliasso. L’attività di controllo deve cambiare, non più diffusa ma mirata. A partire dalle segnalazioni. Oltre ai normali numeri delle forze dell’ordine sarà presto attivato, a cura della Regione, un numero verde dove sarà possibile fare anche segnalazioni anonime. La questura di Napoli è già partita autonomamente, la prossima settimana il commissario sottoporrà ai due prefetti la pianificazione dei controlli.
Nuovi mezzi per i vigili del fuoco Dopo la segnalazione di un rogo ci sarà l’intervento immediato dei vigili del fuoco che dovranno svolgere anche un’attività investigativa immediata. Per lo spegnimento i vigili del fuoco hanno chiesto al commissario dei mezzi speciali che utilizzano acqua e schiuma con iniezione di aria compressa, che soffoca più rapidamente le fiamme. Li avranno.
Presidi forze dell’ordine Saranno costituiti dei presidi delle Forze dell’ordine ogni 3-4 comuni, con un «capo maglia» per poter meglio intervenire a fattor comune. Inoltre Carabinieri e Polstrada, col supporto dei militari, dovranno sorvegliare le strade notoriamente più utilizzate per il trasporto illegale dei rifiuti, operando anche il sequestro dei mezzi. Controlli mirati e non casuali.
Coinvolgimento volontariato Nei controlli sul territorio sarà richiesta la collaborazione delle associazioni di volontariato, anche attraverso un corso di formazione che darà la qualifica di guardie volontarie ambientali.
Filiere produttive sotto osservazione La Guardia di finanza opererà controlli accurati su alcune filiere produttive, in particolare pneumatici, rottami metallici e rifiuti elettrici e elettronici.
Una cabina di regia per le bonifiche Sul tema del risanamento il commissario ha già incontrato regione e province. Prossimamente i Comuni. Poi, presso la prefettura di Napoli, partirà una cabina di regia che oltre alle istituzioni vedrà l’Arpac e le Asl. Il fine è «uno sforzo straordinario e mirato», per un programma articolato di risanamento delle aree incendiate. Le province dovranno effettuare la pulizia delle pertinenze stradali, spesso usate come discariche. I comuni attivarsi subito sui rifiuti solidi urbani, aumentando la raccolta differenziata. Si metteranno così in evidenza i rifiuti speciali, perché «quando tutto è grigio » è più facile nasconderli. Le risorse per le bonifiche sono messe a diposizione dal ministero dell’Ambiente. «Ma andranno usate con grande attenzione», spiega il commissario. È inoltre previsto che nelle aree liberate dei rifiuti si facciano interventi di riqualificazione ambientale anche affidandole alle associazioni.
Videosorveglianza È imminente un bando per la videosorveglianza nei comuni orientato soprattutto sulle aree più sensibili per i roghi. Ma poi toccherà ai comuni farle funzionare e intervenire tempestivamente.