Cinque Stelle. Grillo: non lascio. A Rimini in settembre il nome del candidato premier
Beppe Grillo smentisce di voler fare un passo indietro. Anzi lancia la carica verso l'incontro di settembre a Rimini, in cui sarà annunciato il candidato premier del M5S. E uno dei nomi in pole position per questo incarico, Luigi Di Maio, rilancia su uno dei temi cari al movimento, i vitalizi, denuciando presunti ritardi della Ragioneria generale dello Stato. «È un mese che li aspettiamo, a che gioco giochiamo?», ha detto. Replica il Pd per bocca del capogruppo alla Camera Ettore Rosato: «Di Maio vuole strumentalizzare, noi risolvere, lui urla, noi lavoriamo». E a riprova annuncia che i dem presenteranno all'Ufficio di presidenza una proposta «per risolvere definitivamente la questione».
«Con M5S finché avrò forza»
«Quello con il M5s per me è un rapporto siamese, inscindibile, indissolubile. Come ogni membro della nostra comunità mi impegnerò finché avrò forza per il nostro Paese e per il M5s e invito ognuno di voi a fare altrettanto. Da qui alle politiche nessuno può permettersi passi indietro. Avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza, tutto il nostro entusiasmo e tutta la nostra forza». Così Beppe Grillo sul suo blog smentisce un articolo di stampa in cui si parlava di una sua intenzione di lasciare la guida del movimento. «È falso, un fake come altri». Poi l'annuncio della nuova kermesse "grillina" dalla quale scaturirà il nome che correrà per Palazzo Chigi. «Ci siamo! Il 22, 23 e 24 settembre a Rimini si svolgerà "Italia 5 Stelle". Sarà la quarta edizione dopo gli eventi al Circo Massimo, a Imola e a Palermo», scrive sul blog. E promette: «Sarà un momento di festa come tutti gli anni, ma sarà anche un momento per darci la carica che ci accompagnerà fino al giorno delle politiche». Last but not least, «sarà anche il luogo in cui annunceremo i risultati della votazione online che avrà decretato il candidato premier ed è qui che il nostro candidato farà il suo primo discorso ufficiale: sarà un momento storico».
Di Maio: «Vitalizi privilegio medievale e incostituzionale»
Nei mesi che ci separano dalle elezioni, ancor più per lo slittamento dello "ius soli", «il M5S concentrerà le sue forze sull' eliminazione dei vitalizi, un privilegio medievale e incostituzionale», ha detto il vicepresidente della Camera, annunciando l'intenzione del M5s di recarsi oggi alla Ragioneria dello Stato per "aiutarli" a redigere il parere richiesto dalla Commissione bilancio sui costi di erogazione e gestione. Di Maio ha tenuto una conferenza stampa con Riccardo Fraccaro e Laura Castelli, per presentare uno studio di fattibilità finanziaria redatto dall'Ufficio legislativo del gruppo M5S. Il «ritardo del governo» nel fornire la relazione tecnica sulla proposta di legge Richetti - che punta all'abolizione dei vitalizi dei parlamentari e all'estensione nei loro confronti del sistema previdenziale contributivo - «appare ingiustificato» e «blocca il normale percorso di perfezionamento del provvedimento in oggetto». Secondo i pentastellati il costo di gestione da parte dell'Inps rappresenta «una falsa problematica in quanto tale carico potrebbe essere gestito anche con l'organico attuale dell'Inps o al massimo con l'impiego di pochissima forza lavoro aggiuntiva, con una spesa massima di 2 milioni di euro a fronte dei 148 milioni di euro annui di risparmio». Nella sua analisi sugli ex parlamentari che percepiscono i vitalizi Di Maio ha anche commesso una gaffe. Nel corso della conferenza stampa a Montecitorio ha citato «un tal Boneschi che per aver fatto un solo giorno da parlamentare, prende 3.108 euro di vitalizio». Peccato però che Luca Boneschi, avvocato e militante per lungo tempo nel Partito Radicale, sia morto ad ottobre del 2016.