15 anni fa la nascita. Conte esalta il Movimento, ma i 5 stelle hanno fallito?
Giuseppe Conte sorride alla telecamera. «... Il modo più bello di festeggiare le nostre idee è quello di presentarsi oggi come innovatori... M5S non deve invecchiare mai, dobbiamo sempre riscoprirci e rinnovarci. Mi riferisco anche al processo costituente, siamo i primi in Europa a fare uno del genere, un esperimento cosi integrale e totale di democrazia partecipativa e deliberativa...». Il capo dei 5 stelle sceglie X per fare gli auguri al Movimento che oggi compie 15 anni. Per raccontare una stagione. Per sottolineare traguardi centrati. Per rivendicare un ruolo ancora - spiega Conte in tutte le conversazioni più private - «vitale per la nostra società». È un momento non facile. Lo scontro con Grillo che viene completamente ignorato nel messaggio di auguri al Movimento di Conte. L'assemblea costituente che potrebbe essere il teatro di una clamorosa scissione. Le ruggini con il Pd e la fine del Campo largo. Eppure Conte va dritto. «Siamo sempre stati scomodi saremo sempre scomodi, è per questo che ci attaccano, ci screditano, ma dobbiamo continuare ad avere le spalle larghe. Ci gettano fango addosso perché per alcuni e ancora inconcepibile che una forza politica non indietreggi rispetto ai propri valori e ai nostri principi...». E ancora. «Ci guardano come un ufo, siamo un oggetto non identificato, misterioso, perchè sembra impossibile fare politica con dei valori che resistono a ogni lusinga... Politici che addirittura si impegnano, che ancora oggi si tagliano lo stipendio per restituire ai cittadini, alle scuole, ai territori alluvionati parte dell'indennità».
Le parole di Conte stridono con una realtà forse meno luminosa. Era il 4 ottobre del 2009 quando Beppe Grillo annunciava ufficialmente la nascita del Movimento. Oggi la democrazia è ancora più fragile e la società più indifferente e tentata dal non-voto. Dov'è la svolta cercata dal Movimento? Dove sono i risultati veri? Conte insiste: «Dobbiamo essere fieri di quel che siamo, non ci dovremo accomodare mai, mai accontentarci, sulla sanità, salario minimo, riduzione dell'orario di lavoro, dovremmo dire fortemente sempre no alla precarizzazione che c'è stata con il Jobs Act... Abbiamo spinto il Paese in avanti e adesso anche altre forze politiche sono dalla nostra parte per costruire un'alternativa di Paese, l'abbiamo fatto con fatica, anche contro chi ci attaccava, chi rideva di noi, dobbiamo essere testardamente affezionati ai nostri valori». Il tempo dirà se Conte ha ragione. Gli ultimi risultati elettorali non premiano i 5 stelle. E anche il progetto Campo largo fatica a prendere il volo. Poi c'è lo scontro con Grillo e il fantasma scissione che potrebbe materializzarsi nella oramai prossima assemblea costituente. Il Fondatore torna a punzecchiare l'Avvocato con un post sui suoi canali social: una sua foto rielaborata nella quale appare con una lunga barba bianca. E un titolo che dice molto: "Aspettando le risposte di Conte…". Ecco la grande guerra. Sempre meno sotterranea. Il riferimento di Grillo è a un testo pubblicato il 12 settembre scorso sul suo blog con una serie di richieste di chiarimenti sulle modalità con le quali si svolge il “processo costituente” convocato dal leader in carica del Movimento, e che dovrebbe concludersi con una assemblea costituente originariamente fissata per il 18 e 19 ottobre, anche se da tempo i vertici stellati hanno aperto all’ipotesi di uno slittamento della scadenza. In realtà, di fronte alle rimostranze e alle vere e proprie diffide legali fatte circolare da Grillo, Conte ha nelle ultime settimane chiuso al dialogo lasciando intendere che ormai le carte del confronto con il garante M5S sono affidate ai legali delle due parti in conflitto. Una brutta storia. e forse un brutto compleanno.