Giovani e lavoro: le ricette. Grasso: più tutele, superare il Jobs act, pari salario
Pietro Grasso, Liberi e Uguali (Ansa)
Da più di vent’anni si dice che la mancanza di flessibilità del mercato del lavoro sia ciò che impedisce al Paese di crescere. Oggi la flessibilità non manca, eppure in troppi non lavorano e chi lavora non guadagna abbastanza.
Come ha ricordato il presidente Mattarella, creare lavoro è la prima tra le urgenze da affrontare nel 2018. Vorrei richiamare tre dati Istat: l’Italia resta terzultima in Europa per tasso di occupazione; in questi anni abbiamo assistito a una crescita costante del part-time involontario; il terzo riguarda le retribuzioni medie, che sono calate di circa 600 euro l’anno in 10 anni. La vicenda dello sciopero della fame dei lavoratori della cooperativa Castelfrigo, le proteste sindacali in Amazon e quella dei fattorini Foodora, ci raccontano delle condizioni e dei ricatti ai quali sono sottoposti i lavoratori.
È evidente che abbiamo usato delle medicine sbagliate e che per rilanciare il Paese servono nuove idee: occorre fare meglio e di più. Per ridare dignità e stabilità al lavoro va superato il Jobs act e aumentato il sistema di tutele, a partire dalla riduzione delle disparità tra uomini e donne. L’Islanda, per esempio, ha appena introdotto per legge la parità di salario.
Per rilanciare l’economia dobbiamo incentivare gli investimenti di medio e lungo periodo delle imprese, favorirne la riconversione ecologica e fare in modo che lo Stato faccia la sua parte con un grande piano di messa in sicurezza del territorio, degli edifici scolastici, della rete idrica. Nel 2017 abbiamo testato l’urgenza di questi temi: nel 2018 è indispensabile rispondere concretamente.