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ESECUTIVO. Berlusconi: «Avanti col federalismo No alle elezioni»

sabato 5 febbraio 2011
La "rivoluzione" del federalismo fiscale va avanti. Lo ha assicurato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che, intervenendo telefonicamente al congresso del movimento dei responsabili, ha sottolineato: "Andremo avanti con la rivoluzione del federalismo fiscale". Non solo. Il premier ha spiegato che il governo è intenzionato a portare avanti anche la "grande riforma" del fisco che "manda in archivio l'impianto di quaranta anni fa e che ha prodotto una giungla di leggi di difficile interpretazione". Per Berlusconi, in questo modo, si arriverà ad "un semplice ed unico codice fiscale". La riforma fiscale, una volta "a regime", introdurrà "anche il quoziente familiare e ridurrà il prelievo sulle imprese". Inoltre, ha aggiunto, "continueremo il controllo e la messa in sicurezza dei conti pubblici" e, allo stesso tempo, il governo elaborerà "un piano straordinario per dare al cavallo dell'economia una nuova frustata". Per uscire dalla crisi il premier ha promesso che verranno stanziate "nuove risorse per il rilancio del Sud", verrà dato nuovo slancio al "piano casa, che non è stato sempre recepito e messo in atto da tutte le regioni" e poi "la riforma dei servizi pubblici locali".In questo modo, verrà "smantellato l'assistenzalismo che la sinistra ha inculcato nella mentalità, distruggendo grandi risorse e togliendo ai giovani la fiducia nel futuro".Inoltre, attraverso queste misure "libereremo le imprese private da lacci e lacciuoli che hanno portato ad un vero e proprio Medioevo burocratico". Per questo è necessario "superare il sistema dei controlli preventivi per le imprese, e soprattutto quelle piccole". Tutto ciò, ha continuato il Cavaliere, equivale a "liberare l'Italia dalla mentalità statalista e burocratica che distrugge ricchezze e rende difficile il lavoro".Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, in una lettera inviata a Francesco Storace che oggi a Milano ha riunito il Comitato centrale della Destra, ha annunciato che nel "completamento della squadra di governo è pronto ad inserire un rappresentante del partito. "Mi sembra quindi opportuno - ha scritto Berlusconi nel messaggio - inserire nel completamento della squadra di governo che stiamo preparando, in rappresentanza de La Destra, un vostro rappresentante a testimonianza della nostra collaborazione"."Sapendo di contare sulla fiducia degli italiani - ha aggiunto - continueremo a lavorare, forti anche di un Vostro apporto al governo, senza farci scalfire dall'ennesimo tentativo di usare le campagne mediatico-giudiziarie per rovesciare il voto democratico. Sono tentativi che hanno portato ogni volta al fallimento e alla disfatta chi li ha promossi, e falliranno anche questa volta. Gli italiani non si fanno prendere in giro dai diffamatori di professione".La Destra di Francesco Storace entrerà al governo con Nello Musumeci a cui verrà affidata una poltrona di sottosegretario. Ad annunciarlo, a margine del comitato centrale della formazione politica a Milano, è stato lo stesso Storace. "Entreremo al governo con un sottosegretario - sono state le sue parole - la mia indicazione è stata quella dell'onorevole Musumeci, nostro prestigiosissimo esponente siciliano".Su quale poltrona siederà, però, il leader de La Destra non ha voluto esporsi: "Non vi dico quale delega perché sarebbe irrispettoso nei confronti del presidente del Consiglio e del capo dello Stato". La notizia è arrivata dopo la pubblicazione sulla pagina facebook di Storace di una lettera del Cavaliere in cui il premier "esprime un forte plauso alla nostra azione - ha spiegato Storace - e fa riferimento a chi ha tradito i valori della destra. Credo si riferisca a Fini. Inoltre formalizza la sua volontà di farci entrare al governo". Nella missiva, ha spiegato ancora l'ex governatore laziale, Berlusconi "dice che dobbiamo concludere la legislatura e se si dovesse andare al voto ci vuole al suo fianco". La lettera del presidente del Consiglio è una risposta a un messaggio a lui inviatogli dal leader de La Destra "in cui lo incitavamo ad andare avanti con l'azione di governo".