MONTI AL LAVORO. Settimana cruciale per il governo Consultazioni con i leader politici
La settimana che si apre oggi servirà al governo per precisare i provvedimenti economici che intende presentare entro il 5 dicembre. Secondo le indiscrezioni, il primo pacchetto di misure sarebbe pari a 13 miliardi. Si tratterebbe di una manovra correttiva, da approvare prima di Natale, che rinvierebbe a gennaio il problema delle riforme strutturali su pensioni, mercato del lavoro e liberalizzazioni. Mario Monti, prima di presentare il pacchetto di provvedimenti al Consiglio dei ministri di lunedì 5 dicembre (una riunione preliminare del Cdm potrebbe essere fissata già domani), ha intenzione di incontrare separatamente i leader dei partiti che sostengono il suo governo. Lo harivelato Angelino Alfano, segretario del Pdl, partecipando ieri sera alla trasmissione televisiva "Che tempo che fa": "Ho ricevuto una telefonata da Monti che mi ha parlato delle sue intenzioni".Quanto al merito delle decisioni che si appresta a prendere il governo, l'ex ministro della Giustizia haspiegato la posizione del Pdl: "L'Ici noi l'abbiamo tolta e gli italiani ci sono stati grati. Dopo che l'abbiamo tolta, abbiamo vinto varie campagne elettorali. Credo che Monti lavori a un progetto diverso che conosceremo nelle prossime giornate. Non credo intenda scrivere un decreto in cui si dice: è abrogata l'abrogazione dell'Ici". Alfano prevede inoltre che tra i provvedimenti del governo non ci sarà la patrimoniale: "Non escludo un intervento sui patrimoni, ma non penso che una patrimoniale come da alcuni immaginata, cioè una tassa puramente punitiva, sia all'ordine del giorno del governo Monti".Il segretario del Pdl ha pure ribadito che il suo partito è impegnato in un processo costituente da concludersi entro il 2012 con gli obiettivi di un maggiore radicamento territoriale e di un rinnovamento della leadership. Alfano non ha escluso che il Pdl, alla fine di questo percorso, possa addirittura cambiare nome: "Viva l'Italia" è una delle possibilità su cui si sta discutendo.
Francia e Germania premono intanto affinchè l'Italia rispetti i suoi impegni economici in modo che si possanostringere maggiormente i rapporti tra Parigi, Berlino e Roma puntando a un patto europeo di stabilità. Ha annunciato ieri Valerie Pecresse, ministra francese al Bilancio: "Non sarà un patto a tre ma un patto per una nuova governance con veri regolatori e vere sanzioni, che dia veramente fiducia. Germania, Francia e Italia vogliono essere il motore di un'Europa che sia molto più integrata e nella quale nessuno possa chiamarsi fuori dalle regole che sono state fissate".Perplessità sulle scelte del nuovo governo vengono da Silvio Berlusconi, che è intervenuto a un convegno deiPopolari liberali che fanno capo all'ex sottosegretario Carlo Giovanardi. Ha in particolare preso le distanze dall'ipotesi che tra le misure del nuovo esecutivo ci sia l'abbassamento della soglia di tracciabilità dei contanti, fissata ora a 2.500 euro, a 300 euro: "Se si può pagare in contanti fino a 2-300 euro e tutto il resto è verificabile, si tratta di una norma che ha insito il pericolo di uno Stato di polizia tributaria, il contrario di quello in cui vogliamo vivere".
L'ex premier ha ricordato le motivazioni del suo impegno politico: "Noi abbiamo il dovere di continuare a combattere, e non uso un termine troppo retorico se dico che dobbiamo a farlo per la nostra libertà, il primo dei diritti. Siamo scesi in campo nel 1994 lasciando anche i mestieri che ci appassionavano, perchè non volevamo che il paese cadesse nelle mani dei comunisti".Quanto ai rapporti con la Lega che rischiano di incrinarsi per la scelta fatta dal Caroccio di collocarsiall'opposizione del governo Monti, Berlusconi si dice ottimista: "C'è un'alleanza solida che non può essere resa più debole dagli ultimi accadimenti e dal governo dei tecnici. I motivi dello stare insieme sono importanti e decisivi per il futuro del paese".Ma l'ex ministro leghista Roberto Calderoli gela le sicurezze di Berlusconi: "L'alleanza con la Lega non puòessere solida visto che a livello nazionale non esiste più dopo la decisione del Pdl di appoggiare il governo Monti. Possibilità per le future alleanze dipendono dalle posizioni che il Pdl assumerà rispetto alle proposte del governo Monti". Calderoli elenca tra le misure inaccettabili lo "ius soli", la legge che darebbe la nazionalità italiana ai figli nati in Italia degli immigrati, soluzione auspicata di recente dal presidente Giorgio Napolitano.