Governo . Premiership in bilico, trattativa in corso tra Di Maio e Salvini
Matteo Salvini al termine dell'incontro in piazza del Parlamento
«Sulla composizione dell'esecutivo e del premier sono stati fatti significativi passi in avanti nell'ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l'obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al Paese». Matteo Salvini e Luigi Di Maio lasciano in tarda mattinata gli uffici dei gruppi parlamentari, dove si sono dati appuntamento, senza rilasciare dichiarazioni ma annunciando una nota comune. E il comunicato conferma il «clima positivo per definire il programma e le priorità di governo», annunciando che «già oggi pomeriggio» si terrà «la prima riunione con i responsabili tecnici dei diversi settori Movimento 5 stelle e Lega». Si parte «dai temi per poi arrivare ai nomi», spiega Di Maio. Il tavolo tra M5s e Lega proseguirà infatti sul programma. E non sarà tutto semplice, ammette Di Maio: «Discuteremo di tutto quello che c'è nei programmi, bisognerà mettere insieme i punti di due programmi che non sempre sono compatibili», ammette.
L'obiettivo, dice il capo politico pentastellato, è preparare un «contratto di governo: se c'è accordo si parte, altrimenti si vota». Al di là delle convergenze possibili, sulle priorità, il primissimo nodo da sciogliere è la premiership. Salvini sembra intenzionato a occuparsi del ministero dell'Interno, ma certo non per cedere Palazzo Chigi a Di Maio che potrebbe essere responsabile del ministero degli Esteri, un altro incarico di peso. Resta da vedere se il M5s accetterebbe di cedere la poltrona di capo del governo a un esponente di assoluta fiducia della Lega come il capogruppo alla Camera Giancarlo Giorgetti. A chi gli chiede se nell'incontro si sono ipotizzati nomi per il premier, Giorgetti - presente al faccia a faccia - non risponde alla domanda. E su un nuovo incontro tra Salvini e Di Maio si limita a dire che «decideranno i capi».
Da Forza Italia, che col "passo di lato" di Silvio Berlusconi ha sbloccato lo stallo, arriva intanto un monito: «Adesso - dice la capogruppo forzista alla Camera Maria Stella Gelmini - toccherà ad altri dimostrare di saper tramutare le parole in fatti. Da domani in poi non ci saranno più alibi. Se non si formerà un governo saranno ben chiari i responsabili di questo fallimento. Altro che passo di lato, quello di Berlusconi è un vero e proprio gesto da statista».