Attualità

DECRETO LEGGE. Fiducia sullo «svuotacarceri», governo contestato in Aula

mercoledì 8 febbraio 2012

​Il governo ha posto la questione di fiducia nell'Aula della Camera sul decreto legge "svuotacarceri": lo ha annunciato all'Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda. Le parole dei ministro sono state accolte con una salva di fischi, grida di disapprovazione e cori "vergogna vergogna". Particolarmente attivi, nella contestazione scattata in Aula, i deputati della Lega, contrari al provvedimento e firmatari di oltre 500 emendamenti. Dopo l'annuncio, la seduta è stata sospesa. Ora si riunirà la conferenza dei capigruppo per definire tempi e modi del voto, che dovrebbe tenersi domani, a 24 ore dall'annuncio della fiducia.Il dl "svuotacarceri" era stato presentato dal Guardasigilli Paola Severino per alleggerire il sovraffollamento delle carceri, dove i reclusi sono circa 68mila a fronte di una capienza regolare di 45mila. La Lega ha definito il decreto una «amnistia mascherata». Anche il Pd ha fatto sapere che presenterà un emendamento per cancellare la cosiddetta "norma Lusi" che, a sorpresa, al Senato - non condivisa dal governo, come ha spiegato Severino - ha esteso la retroattività del risarcimento da ingiusta detenzione. Altri, fra i sostenitori del governo, hanno detto di voler presentare emendamenti, come Alfredo Mantovano del Pdl. Il dl, se riformato in qualche sua parte, potrebbe anche tornare al Senato. La lotta contro il tempo - il decreto scade il 20 febbraio - ha preso subito l’avvio alla Camera che, sotto la presidenza di Maurizio Lupi, ha intrapreso, ieri, una maratona notturna fino a mezzanotte con ripresa dei lavori stamattina alle nove. Fra le modifiche al testo più significative gli arresti domiciliari - anziché le celle di sicurezza in prima battuta - per chi, arrestato in flagrante, attende il giudizio per direttissima per reati non particolarmente gravi. Solo in subordine il fermato potrà essere condotto nelle strutture delle forze dell’ordine, mentre il carcere rimane l’extrema ratio. In questo modo, si calcola, circa 28 mila persone non dovrebbero più entrare e uscire dal carcere nell’arco di due tre giorni come avviene ora. L’altra modifica del Senato riguarda proprio la "norma Lusi", che su proposta dell’ex senatore della Margherita, estende, alle sentenze divenute definitive entro il primo luglio 1988, la retroattività del diritto al risarcimento da ingiusta detenzione. In Commissione il dl è uscito con il no di Idv e Lega, che ha abbandonato i lavori.

IL MINISTRO: FIDUCIA NECESSARIA PER IL TEMPOLa fiducia al dl svuotacarceri "è assolutamente necessaria, non ci si poteva sottrarre", dice il ministro della giustizia Paola Severino alla Camera, chiarendo che "si tratta esclusivamente di un problema di tempi" e non di un problema politico.  "Capisco le proteste della Lega dal loro punto di vista politico - aggiunge il ministro- ma i termini per la conversione scadono lunedì 20 e coi tempi dei lavori parlamentari significava anticipare a giovedì". A fronte di questo "la Lega ha presentato 600 emendamenti, prannunciando peraltro l'ostruzionismo. Non potevamo fare diversamente".