Covid. Il governo punta a ridurre o eliminare le restrizioni, anche per gli over 50
Da aprile è attesa l'abolizione del super green pass per i locali all'aperto
Ridurre nettamente o eliminare le ultime restrizioni contro il Covid. Si ispira a questo principio il piano che il governo sta mettendo a punto in vista del 31 marzo, quando scadrà lo stato d’emergenza. Un decreto-legge è in via di allestimento e, come misura più clamorosa (e attesa), dovrebbe contenere il superamento anticipato del Super Green pass nei posti di lavoro, anche se l’obbligo vaccinale per chi ha più di 50 anni resterebbe comunque valido fino al 15 giugno.
È una mossa che trae ispirazione e si rafforza alla luce anche della decisione dell’Austria: ieri Vienna ha annunciato, visto il migliorato quadro sanitario, la sospensione della legge per la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19. «Abbiamo seguito il consiglio della commissione di esperti», ha detto il ministro Edtstadler.
In realtà in Italia la curva dei contagi registra di nuovo una lieve risalita in alcune regioni e si accompagna alla circolazione di tre nuovi sottogruppi della variante Omicron. Ma il numero dei casi non si riflette più sulle ospedalizzazioni che continuano ad essere in calo, in particolare le terapie intensive (sono scese ora a 563). Dati che portano appunto a ipotizzare un allentamento delle maggiori restrizioni nelle prossime settimane.
A cominciare dal Pass rafforzato per gli "over 50" richiesto per poter accedere ai luoghi di lavoro, che - lo ricordiamo - comporta la sospensione dal lavoro e la perdita dello stipendio, misura praticamente unica al mondo. Ieri il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha affermato che, pur restando fino al 15 giugno l’obbligo vaccinale in sé per tale fascia d’età (e la conseguente sanzione di 100 euro per chi non è vaccinato), «si sta valutando l’opportunità di anticipare la possibilità di andare al lavoro con il Green pass base, ossia facendo il tampone rapido ogni due giorni», come era prima del 15 febbraio.
Proprio ieri il ministero della Salute ha inviato all’Agenzia delle Entrate i codici fiscali degli ultra 50enni inadempienti: sono già stati segnalati 100mila codici al giorno, superando la quota di 600mila. Saranno poi necessari ulteriori accertamenti delle Entrate prima dell’invio delle multe, una procedura che richiederà tempo.
La situazione sanitaria ancora sostanzialmente stabile motiva il lavoro del governo a un cronoprogramma da varare al più presto. Dal primo aprile, ha spiegato sempre Costa, dovrebbe scattare «una fase di graduale allentamento» delle norme. Non si conoscono ancora le tempistiche, ma qualcosa dal governo - sottoposto su questo fronte al pressing abbastanza forte di Lega e 5 stelle - comincia a filtrare. E la prima mossa - peraltro una conferma di voci precedenti - è già pronta: la fine del Green pass per l’ingresso in bar, ristoranti e altri locali all’aperto perché, dice Costa, «ci saranno situazioni in cui non sarà più necessario».
Come regola di base, tuttavia, il certificato verde rimarrà in vigore come strumento per l’accesso a tutta una serie di attività. Poi si procederà gradualmente ed entro giugno avremo uno scenario che ci consentirà di arrivare all’estate senza restrizioni». Intanto da oggi, 10 marzo, sarà nuovamente possibile far visita ai parenti in ospedale per 45 minuti al giorno. Inoltre, sempre da oggi, si tornerà a consumare cibi e bevande anche al cinema, allo stadio, in sale teatrali, da concerto, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive.
D’altronde lo scenario epidemiologico disegnato settimana dopo settimana dal virus è in evoluzione positiva. Troppo presto per fare previsioni - dicono gli esperti -, ma con l’arrivo della primavera, le temperature più alte e la stagionalità del Covid si è indotti a ritenere che la situazione pandemica possa andare verso ulteriori miglioramenti. Per la prima volta nei reparti ordinari il numero dei pazienti ricoverati solo per Covid e quello dei ricoverati con Covid è uguale.
Sulla situazione è intervenuto anche l’altro sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Anche lui si è speso nel segno di una minor drammatizzazione: «Si registra un lieve aumento dei contagi, non solo in Italia, ma anche in altri Paesi europei – ha detto Sileri –. Non è però significativo finché non si vede un aumento dei ricoveri, che per ora non c’è». Questo incremento, ha aggiunto, «è verosimilmente dovuto alle sottovarianti di Omicron, di cui una più diffusiva. E si verifica soprattutto tra non vaccinati, in prevalenza adolescenti. La situazione, quindi, francamente è sotto controllo».