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Scuola-lavoro. Gli studenti contro l'alternanza. Ecco le ragioni del «sì» e del «no»

Ciociola, Riccardi e Isola sabato 14 ottobre 2017

Studenti in corteo per le vie delle città con la tute blu da metalmeccanici (a Roma) e urlando: «Non siamo i vostri schiavi», ma anche uova contro le vetrine di McDonald’s (a Milano) e qualche tafferuglio. Così ieri è andata in scena la giornata di mobilitazione in 70 città italiane dei ragazzi delle secondarie superiori e degli universitari. Tutti contro le modalità con cui viene realizzata l’Alternanza scuola-lavoro negli istituti superiori, perché «non garantisce alcuna forma di apprendimento » e invece «propone solo lavoro non retribuito». Stessa ragione denunciata anche dagli universitari: i «tirocini-sfruttamento» non attinenti ai percorsi di studi. Mentre la ministra Fedeli non cambia idea: «È un’innovazione didattica importante», dice. L’alternanza coinvolge un milione e mezzo di studenti ed è andata a regime in questo anno scolastico. Per i liceali sono previste almeno 200 ore di esperienza presso aziende e imprese da ripartire nell’ultimo triennio.

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