Lecco. Gli homeless nell’ex convento. E scatta la gara di solidarietà
L’ex convento delle suore di Maria Bambina che in tempo di pandemia diventa «ostello della solidarietà» per 24 persone senza dimora. Centoquaranta famiglie che accolgono l’invito a preparare la cena per gli homeless ivi ospitati. Accade a Lecco, dove la sfida al Covid–19 diventa risposta solidale di una comunità perché non sia lasciato indietro nessuno.
Sono 24, 18 uomini e sei donne, i senza dimora che durante l’emergenza sanitaria riceveranno assistenza e accoglienza, sia diurna sia notturna, nell’ostello aperto da Caritas Ambrosiana nell’ex convento. La sede: Maggianico, rione di Lecco dove l’ospitalità è vocazione antica, e che ha lasciato traccia negli annali dell’arte e della letteratura quale luogo di vita di esponenti della «Scapigliatura». Lo stesso ex convento, ricorda un comunicato della Caritas, è stato albergo, all’inizio del ‘900, prima dell’arrivo delle suore, e in tempi recenti anche centro di accoglienza per richiedenti asilo. «Ora accoglierà i senza tetto fino a quando non saranno finiti i lavori della Casa della Carità in centro città», spiegano in Caritas.
I primi dieci homeless – sei italiani e quattro stranieri – sono arrivati nel fine settimana dando anche una mano negli ultimi lavori di sistemazione, come piantare le rose e ripulire la statua della Madonna all’ingresso. Avranno a disposizione camere doppie e triple, una sala mensa, il giardino e un orto dei quali potersi prendere cura. «Due guardiani notturni e un educatore presente durante la giornata gestiranno la vita della comunità, nel rispetto, oltre che delle normali norme di convivenza, anche di quelle precauzioni necessarie a causa della pandemia », prosegue
il comunicato Caritas. I nuovi ospiti saranno sottoposti a visita medica all’ingresso. Una volta accolti, vi dovranno rimanere per almeno 14 giorni. Verrà loro provata la febbre due volte al giorno, dovranno indossare la mascherina e attenersi alle regole anticontagio, come tutti.
«L’ostello è la risposta solidale di un’intera comunità al virus – spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana –. In questa emergenza sanitaria, il rischio che corriamo è di rinchiuderci in noi stessi e guardare con ancora maggiore diffidenza ai più poveri che sono anche quelli che hanno più bisogno di aiuto. La gente di Lecco, invece, ha capito il messaggio. Per coinvolgerla il prevosto, monsignor Davide Milani, ha chiesto di preparare un piatto e di portarlo la sera per cena: hanno risposto 140 famiglie. Un’esplosione di solidarietà incoraggiante».