La Cattedrale di Cristo Salvatore sul Sangue Versato è uno dei gioielli più preziosi della bellissima San Pietroburgo. Ma più ancora delle meravigliose decorazioni del suo interno è la sua storia a restare nel cuore di chi la visita.

Costruita a fine 1800 sul luogo dove venne assassinato lo Zar Alessandro III, questo capolavoro di bellezza e arte non ebbe vita facile. Durante il comunismo venne chiusa come gran parte delle chiese nell’Unione Sovietica, e utilizzata come deposito di ortaggi e patate. Riuscì a sopravvivere miracolosamente ai 900 giorni dell’assedio di Leningrado, la maggior parte dei quali videro la città bombardata intensamente dall’esercito nazista. Nel dopoguerra, venne deciso di abbatterla per fare spazio a un progetto per una nuova strada, che per fortuna non venne mai realizzato.

La cattedrale riuscì a sopravvivere al comunismo e solo nel 2005 venne avviato un grande progetto di restauro che ce l’ha restituita in tutto il suo indescrivibile splendore. Durante i lavori, gli operai trovarono incastrato nella cupola centrale un ordigno inesploso risalente all’assedio degli anni 40, e con grande stupore di tutti, si accorsero che il punto in cui la bomba si era fermata corrispondeva esattamente al punto in cui si trova la mano del Cristo Pantocratore raffigurato nel mosaico della cupola centrale.

I cristiani ortodossi di Russia hanno sempre voluto vedere in questo un intervento della provvidenza divina per salvare la cattedrale e impedirne la distruzione, quasi come se Gesù stesso avesse fermato con le sue mani l’ordigno. Nel difficile mondo di oggi, che vede ogni giorno versare sangue innocente di Ucraini e Russi in guerra tra loro, come anche nel recente attentato a Mosca, possa questo luogo, con la sua bellezza eterna e la sua testimonianza di fede e perseveranza, essere un messaggio di pace per i nostri fratelli cristiani d’oriente colpiti ora come allora dall’orrore della guerra.

Russia, San Pietroburgo, l’interno della Cattedrale di Cristo Salvatore sul sangue versato - © Stefano Tiozzo

Inizia con questo servizio la rubrica del fotografo paesaggista, giornalista e storyteller, Stefano Tiozzo: foto e racconti con nuove prospettive da tutti gli angoli del mondo. Una foto e un commento a settimana. Buon viaggio sempre su "Altre mete". (G.Mat.)