Attualità

L'inchiesta. «Gli adulti? Non ci capiscono»

Paolo Ferrario giovedì 8 giugno 2023

Chi sono gli adolescenti? Che cosa pensano del mondo degli adulti? E genitori e insegnamenti, quanto capiscono dei desideri e delle paure dei ragazzi? Sono alcune delle domande cui ha cercato di dare risposta una doppia indagine - con il punto di vista dei giovanissimi e quello degli adulti - realizzata dall'impresa sociale Con i bambini e da Demopolis, la prima di questo genere realizzata in Italia. Su un dato grandi e piccoli concordano: «Gli adulti non capiscono i ragazzi». Lo pensa il 54% degli adolescenti e il 45% dei genitori.

Al centro della vita degli adolescenti ci sono la famiglia (il 90% crede nei legami familiari) e l'amicizia (86%), Ma le relazioni familiari sono soddisfacenti soltanto per il 52% dei giovanissimi intervistati e la vita scolastica solo per il 35%. Invece, i rapporti con gli amici e il tempo libero sono centrali per gli adolescenti, totalizzando rispettivamente il 64% e il 53% delle preferenze.

Più della metà degli adolescenti (il 52%) apprezza che gli adulti si preoccupino per il loro futuro, anche se ciò è fonte, per tanti, di ansia: 7 adulti su 10, infatti, esprimono addirittura “paura” per il futuro lavorativo dei figli. In generale, il 65% degli adulti è preoccupato per l'avvenire di chi oggi ha tra i 14 e i 17 anni. E quasi un adulto su due (il 48%) si dichiara «inadeguato» a sostenere gli adolescenti in questa lotta al disagio.

«Da questa doppia indagine - sottolinea il presidente di Con i bambini, Marco Rossi-Doria - emerge uno spaccato diverso e parallelo, con i giovani più ottimisti e molto attenti alla dimensione relazionale della loro vita, dunque preoccupati dagli effetti della pandemia, e gli adulti molto più distratti, per loro stessa ammissione, ma consapevoli che occorre prestare ascolto alle giovani generazioni».

Proprio sul benessere psicologico e sociale degli adolescenti, punta il nuovo bando da 30 milioni pubblicato oggi da Con i bambini, in scadenza il 20 settembre, che ha l’obiettivo di promuovere il benessere psicologico e sociale di ragazzi e ragazze di età compresa tra gli 11 e i 18 anni, a fronte della diffusione sempre più accentuata di situazioni di disagio psicologico soprattutto in contesti di marginalità sociale. «L’approccio – e la sfida – si legge in una nota di Con i bambini - consiste nella sperimentazione di modelli di intervento comunitari, integrati e sistemici per la prevenzione e la cura della salute psicologica di ragazze e ragazzi».