Giornata della memoria. Mattarella: «Ricordare la Shoah è un dovere di civiltà»
"Uomini contro l'umanità". Un paradosso che ancora oggi lascia sgomenti e continua a porre dubbi e interrogativi che restano irrisolti. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha posto l'accento sull'obbligo del ricordo, come "un dovere di civiltà" e "fondamento della Costituzione", nell'evento al Quirinale per il Giorno della Memoria. È stato proprio il timore che, soprattutto ora che i testimoni dell'orrore dell'Olocausto si riducono sempre più (in Italia sono appena una ventina ancora in vita), avvenimenti così drammatici possano ripetersi ancora, a fare da sfondo agli interventi e alle celebrazioni che si sono tenute in tutto il mondo. (QUI IL DISCORSO INTEGRALE)
Sono passati 76 anni da quel 27 gennaio del 1945 nel quale le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Una data che l'Assemblea dell'Onu decise di ricordare ogni anno, istituendo nel 2005 il Giorno della Memoria, per fare in modo che quel dramma non si ripeta mai più.
"Ricordare - ha detto il Papa all'udienza generale - è una espressione di umanità, ricordare è segno di civiltà, ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e di fraternità, ricordare è anche stare attenti perché queste cose possono succedere un'altra volta, incominciando dalle proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finendo a distruggere un popolo e l'umanità. State attenti - ha ammonito - a come è incominciata questa strada di morte, di sterminio, di brutalità".
La Shoah è stata ricordata nei luoghi simbolo dell'orrore, anche se in alcuni casi con cerimonie on line per la pandemia. Il Museo del campo di Auschwitz-Birkenau ha dato voce a Zdzislawa Wlodarczyk, sopravvissuta all'Olocausto, entrata nel più grande campo di sterminio nazista nel 1944 quando aveva appena 11 anni. "I momenti peggiori - ha ricordato - erano le notti, con i bambini che piangevano e chiamavano le loro mamme, e poi morivano nella solitudine".
In Italia cerimonia davanti al monumento nazionale della Risiera di San Sabba, unico campo di concentramento nazista in Italia, dove le autorità hanno deposto una corona d'alloro. La giornata è stata celebrata anche da numerosi teatri con eventi online, oltre che da radio e tv con palinsesti dedicati. Un flashmob si è svolto nella piazza dedicata a Gino Bartali a Firenze, dove sarà eretta una statua in memoria del ciclista che salvò alcune centinaia di ebrei dalla Shoah.
Dagli Usa, il presidente Joe Biden ha preso spunto dalle commemorazioni per attaccare i suprematisti, sostenendo che esprimono la "stessa bile antisemitica sentita negli anni '30 in Europa". La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha espresso la sua condanna "ad antisemitismo, negazionismo e relativizzazione dell'Olocausto".
"La nostra missione - ha sottolineato il premier israeliano Benyamin Netanyahu - è fare in modo che il popolo ebraico non sia più senza difese contro coloro che cercano di distruggerlo".
Alla cerimonia al Quirinale presente Noemi di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche, che ha chiesto un "piano strategico di combattere l'antisemitismo che oggi tinge di nero nostalgico le verdi foglie", definendo il fascismo "una piantagione di veleno della quale ancora non si è udita sufficiente condanna".
"Senza memoria - ha sottolineato la senatrice a vita Liliana Segre, testimone dell'Olocausto -, è impossibile una cittadinanza consapevole e pienamente democratica. Spero che il Giorno della Memoria contribuisca a rinsaldare il legame civile e morale fra noi tutti. In un periodo drammatico come l'attuale ne abbiamo particolarmente bisogno".