Maratona preghiera. Giornata contro la tratta, il Papa: anche gli uomini si ribellino
"Sono tante le donne che hanno il coraggio di ribellarsi alla violenza. Anche noi uomini siamo chiamati a farlo, a dire no ad ogni violenza, inclusa quella contro le donne e le bambine". Lo ha detto il Papa nel videomessaggio per la Giornata internazionale di preghiera contro la tratta. "E insieme possiamo e dobbiamo lottare perché i diritti umani siano declinati in forma specifica, nel rispetto delle diversità e nel riconoscimento della dignità di ogni persona, avendo a cuore in modo particolare chi è leso nei suoi
diritti fondamentali", aggiunge il Papa.
Il videomessaggio del Papa arriva nel corso dell'ottava Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, il cui tema è «La forza della cura. Donne, economia e tratta di persone». Nella giornata in cui si celebra la memoria liturgica di santa Bakhita, simbolo universale dell'impegno della Chiesa contro la tratta, l'umanità impegnata per contrastare questo fenomeno si unisce in una maratona online di preghiera dalle 9 alle 17. Seguendo i diversi fusi orari, la maratona ha preso il via dall'Oceania, l'Asia e il Medio Oriente, per poi passare in Africa, Europa, Sud America e concludersi con il Nord America.
La diretta è trasmessa in diretta streaming in cinque lingue (francese, inglese, italiano, portoghese, spagnolo) nel sito della giornata www.preghieracontrotratta.org
Le testimonianze arrivano da oltre 30 Paesi: religiose e consacrati, ma anche sopravvissute, attivisti, volontari, economiste, imprenditrici. Ci sarà un messaggio del Papa, che ha introdotto nel 2015 questa Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta.
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Domenica 6 febbraio, vigilia dell'evento l'appuntamento è stata la preghiera dell'Angelus con papa Francesco e in Piazza San Pietro, dove c'è stata la statua di santa Bakhita dell'artista Timothy Schmaltz «Let the oppressed go free». L'opera d'arte è dedicata alle vittime della tratta e a tutte le donne, particolarmente alle suore impegnate per la loro liberazione.
L'evento è coordinato da Talitha Kum, la rete internazionale anti-tratta di oltre 3000 suore, amici e partner in tutto il mondo, ed è promosso dalle Unioni Internazionali delle Superiore e dei Superiori Generali, in partenariato con la Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale, Caritas Internationalis, l'Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche, il Movimento dei Focolari, il Jesuit Refugee Service e tante altre organizzazioni in tutto il mondo.
Il tema della giornata Il comitato promotore della giornata ha deciso quest'anno di mettere al centro la forza della cura e le donne.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, le bambine e le donne rappresentano il 72 per cento delle vittime identificate della tratta.
I due terzi degli analfabeti del mondo sono donne; il tasso di partecipazione alla forza lavoro, tra i 25 e i 54 anni, è pari al 90 per cento per gli uomini e poco meno di due terzi per le donne. Il 30 per cento delle giovani donne non studia, non lavora, non segue corsi di formazione.
«La pandemia ha aumentato il business della tratta, le condizioni di vulnerabilità per le persone più a rischio e le disuguaglianze tra uomini e donne. Tutto questo va affrontato con coraggio. Noi donne, dunque, dobbiamo assumere un ruolo da protagoniste per promuovere un sistema economico nuovo, fondato sulla forza della cura. Con questa Giornata rifletteremo insieme per approfondire le cause della tratta ed individuare possibili cammini di liberazione. La violenza causata dallo sfruttamento può essere trasformata con gesti di cura e di solidarietà. Tutti siamo chiamati a custodire la dignità di ogni persona», dice suor Gabriella Bottani, coordinatrice della giornata.