Giorno della Memoria. Ad Auschwitz risuona "la voce delle vittime"
martedì 27 gennaio 2015
"Il grido delle vittime soffocato con terribile violenza" è stato oggi ricordato dal cardinaleStanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, durante la liturgia in memoria delle vittime del campo di concentramento e di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau a 70 anni dalla liberazione del lager da parte dell'Armata rossa nell'avanzata verso Berlino. Alla celebrazione, oltre al presidente polaccoBronislaw Komorowski e i rappresentanti delle massime autorità di più di 40 Paesi, ha partecipato un gruppo dei 300 sopravvissuti allo sterminio che costò la vita a oltre un milione e 200mila persone di cui il 90% di origine ebrea. La celebrazione - riferisce l'agenzia Sir - è stata seguita da un momento di preghiera a carattere interreligioso ed ecumenico conclusosi con l'accensione dei lumi nel luogo delle esecuzioni dei prigionieri da parte dei nazisti. Manfred Deselaers, sacerdote tedesco che dal 1995 lavora presso il Centro di dialogo e di preghiera alle portedel campo, ricorda le parole del Papa Benedetto XVI pronunciatedurante la sua visita ad Auschwitz: "Possiamo sperare che dal luogo dell'orrore spunti e cresca una riflessione costruttiva e che il ricordare aiuti a resistere al male e a far trionfare l'amore". I sopravvissutiGli ex prigionieri di Auschwitz sono tornati nel campo di concentramento, nel sud della Polonia, per partecipare questo pomeriggio alle celebrazioni del 70esimo anniversario della liberazione, Giornata internazionale della Memoria delle vittime dell'Olocausto. Nell'ex campo di sterminio sono accorsi in circa 300 sopravvissuti all'Olocausto nazista, che portò alla morte oltre 6 milioni di persone. Alle celebrazioni sono presenti anche i rappresentanti di 42 Paesi, fra cui presidenti, primi ministri e teste coronate. Assente il presidente russo Vladimir Putin che non ha ricevuto un invito diplomatico dalla Polonia. Per l'Italia sono presenti il presidente del Senato Pietro Grasso, nell'esercizio delle funzioni del Presidente della Repubblica, il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova e il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche in Italia Renzo Gattegna.La testimonianzaKazimierz Piechowski, ex soldato polacco noto per la sua coraggiosa fuga dal campo di sterminio di Auschwitz, ha varcato di nuovo il cancello che porta la famigerata scritta 'Arbeit Macht Frei' (Il lavoro rende liberi), e ha deposto una corona di fiori davanti al muro delle esecuzioni. "Ho lavorato qui per cinque settimane ed è stato il periodo più difficile della mia vita. Portavamo ogni giorno i cadaveri della gente fucilata ai forni crematori", ha raccontato l'uomo, che oggi ha 95 anni.La Giornata in Italia: commemorazione alla CameraCentinaia le iniziative in tutta Italia. Nell'Aula della Camera si è svolta la commemorazione ufficiale, alla presenza di una folta delegazione studenti provenienti dalle scuole di tutto il Paese. La cerimonia è iniziata con la proiezione di un breve filmato sui campi di sterminio, con testimonianze degli scampati alla Shoah. Presenti il presidente della Camera Laura Boldrini, il presidente supplente della Repubblica Pietro Grasso (che poi è volato ad Auschwitz), il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche Renzo Gattegna e il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio.Boldrini: preoccupante che molti ebrei lascino l'Europa"Guai, a chi sottovaluta la grande conquista della pace che è stata garantita in questi decenni nel nostro continente. Ma questo traguardo non ci può indurre ad ignorare quel che è avvenuto e che avviene in altri paesi, anche vicini ai confini europei". Perchè "è certamente triste e preoccupante constatare che a settanta anni di distanza dall'apertura dei cancelli di Auschwitz molti ebrei stiano lasciando l'Europa perché percepiscono un rischio per la propria sicurezza"; lo ha sottolineato la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel suo intervento alla cerimonia. Per anni tanti sopravvissuti ai campi di sterminio sono statisegnati dal "senso di colpa". Poi tanti di loro "hanno avuto il coraggio e la forza di scalfire il muro dell'indifferenza e di rivivere il loro inferno, rievocandolo, raccontandolo alle generazioni più giovani, rivelando l'indicibile e abbattendo quello stesso silenzio che aveva contribuito non poco all'orrore della Shoah. In tanti, infatti, avevano preferito voltare lo sguardo altrove, tacere e non prendere atto di quanto stavaaccadendo".
"Come ieri - ha detto ancora Boldrini - si voleva ignorare ciò che succedeva a pochi chilometri da Cracovia o sotto la stazione centrale di Milano - il famigerato binario 21, da cui partivano i treni dei deportati - oggi si vuole ignorare ciò che succede in tante parti del mondo, consumate da guerre e da stermini, su basi etniche o religiose". "Affinché si possa vincere definitivamente la partita è importante - ha sottolineato Boldrini - che quest'aula oggi sia piena di tanti ragazzi ed è a voi che mi rivolgo: prendete in mano il testimone della storia. Se voi non dimenticherete e se imparerete da quanto accaduto, potremo finalmente trasformare la nostra società, fatta di tante culture e religioni, in una società realmente fondata sul dialogo, sul confronto, sul rispetto reciproco e la pari dignità delle sue diverse componenti. Questa giornata del 27 gennaio deve rappresentare per voi un monito da vivere sempre, in tutte le situazioni in cui sarete chiamati a confrontarvi con realtà sociali complesse e spesso ingiuste, in un mondo che a tratti sembra aver dimenticato perfino la tragedia della Shoah. La forza del ricordo sarà la vostra forza. Il vostro impegno - ha concluso - sarà l'energia vitale della nostra democrazia".
Gattegna: il valore della memoria
"A 70 anni dall'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, a 70 anni dalla fine dell'orrore, i leader del mondo scrivono oggi una pagina di storia ricordando all'umanità intera come il valore della memoria, una memoria attiva e consapevole, sia il cardine delle nostre società libere, plurali e democratiche. Ricordando la barbarie di ieri, facciamo tutti fronte comune affinché siano rese vane le minacce di chi attenta oggi ai nostri valori e alle nostre conquiste fondamentali". Così il presidente dell'Unione delle comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
Renzi: mai più
"Dimenticare è la peggiore profanazione. Sono passati 70 anni, e dobbiamo continuare a ricordare perché non debba accadere di nuovo. Perché gli uomini - ha scritto il premier Renzi in un comunicato - rimangano uomini e non diventino numeri. Perché il nostro passato non diventi il futuro dei nostri figli. Perché la lezione che ricaviamo dalla storia ci sia di guida giorno dopo giorno". In un tweet, questa mattina, il presidente del Consiglio ha aggiunto: "#pernondimenticare L'Italia onora e ricorda la #giornatadellamemoria 70 anni dopo la liberazione diAuschwitz #maipiù".