In farmacia. Banco Farmaceutico, dona una medicina per chi non può comprarla
Anche quest'anno il Banco Farmaceutico organizza una raccolta di medicine, da destinare alle persone in difficoltà, nelle farmacie di tutta Italia. La giornata si tiene l'11 febbraio, ma sarà possibile acquistare i farmaci da donare dal 7 fino al 13 di febbraio. I medicinali saranno ritirati da una delle oltre 1.800 realtà socio-assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico.
In Italia, lo scorso anno, 390.000 persone non hanno potuto curarsi per ragioni economiche, e hanno chiesto aiuto a una realtà socio-assistenziale. La Giornata della raccolta del farmaco (Grf) un’iniziativa ormai da anni presente nel cuore dei cittadini. Quest’anno, però, a causa dell’inflazione, anche le persone non povere potrebbero avere difficoltà a donare, per questo è stata richiesto uno sforzo in più a tutti: farmacisti, volontari e donatori.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito del Banco Farmaceutico CLICCA QUI
Farmaci e povertà, numeri e fatti
“Nell’anno in corso, le persone in condizioni di povertà assoluta sono 5 milioni e 571mila persone (9,4% della popolazione residente). Circa il 7% di queste (pari a 390mila individui) si è trovato in condizioni di povertà sanitaria. Ha dovuto, cioè, chiedere aiuto ad una delle 1.806 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure”. Lo rivela il 10° Rapporto sulla povertà sanitaria di Banco farmaceutico, presentato oggi, come riporta l'Agenzia Sir.
“Nonostante l’impronta universalistica del nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn), parte consistente della spesa farmaceutica resta a carico dei cittadini – si legge -. In particolare, nel 2021 il 43,5% (cioè 3,87 miliardi di euro) della spesa farmaceutica è stata pagata dalle famiglie (+6,3% rispetto al 2020), con profonde differenze tra le possibilità di quelle povere e quelle non povere. Una persona indigente ha a disposizione un budget per la salute pari a soli 9,9 euro al mese, mentre una persona non povera ha a disposizione sei volte tanto, cioè 66,83 euro mensili. Limitandoci al budget per l’acquisto di farmaci, i poveri hanno a disposizione solo 5,85 euro, mentre i non poveri 26”.
Il 60% della spesa sanitaria dei poveri è destinata alla spesa per farmaci a fronte dell’equivalente 38% delle famiglie non povere. Questo perché il Ssn non offre alcuna copertura per i farmaci “da banco”, non avendo introdotto distinzioni tra chi è sotto la soglia di povertà e chi è al di sopra.
Le difficoltà economiche “lambiscono anche le famiglie non povere: nel 2021 hanno cercato di ridurre le spese sanitarie (rinunciando o rinviando a visite mediche/accertamenti periodici) complessivamente oltre 4 milioni e 768mila famiglie (10 milioni 899 mila persone), di cui quasi 639mila (1 milione e 884mila persone) in povertà assoluta. La rinuncia alle cure è stata praticata da 27 famiglie povere su 100 a fronte di 13 famiglie non povere su 100, per un totale di 15 famiglie su 100”.
“La povertà sanitaria continua a rappresentare un grave problema per migliaia di famiglie povere, mentre sacrifici e rinunce riguardano sempre più spesso anche quelle non povere – Sergio Daniotti, presidente della fondazione Banco farmaceutico -. Speriamo che i dati del nostro Rapporto siano letti con attenzione dalle istituzioni e che rappresentino per esse uno strumento per comprendere più a fondo i bisogni di chi è in difficoltà e attuare, così, misure e politiche in grado di rispondervi con efficacia”.