Attualità

Napoli. Addio a Massimo Milone firma del giornalismo cattolico

Angelo Scelzo martedì 9 maggio 2023

Massimo Milone

L’improvvisa scomparsa a 67 anni di Massimo Milone, avvenuta nelle prime ore di questa mattina a Napoli, è un lutto anche per questo giornale del quale è stato, per molti anni, un valido e apprezzato collaboratore. Proprio ad “Avvenire”, infatti, ha iniziato il suo importante percorso giornalistico, curando le pagine di “Napoli 7”, la testata di uno dei primi inserti diocesani che nella sede di stampa di Pompei, venivano aggiunte, ogni domenica, alla foliazione del giornale nazionale. Quando lo sviluppo delle pagine diocesane nel Mezzogiorno portò all’apertura della redazione di “Avvenire Sud”, la firma di Massimo, nel frattempo passato alla sede Rai di Napoli, divenne familiare non solo sulle pagine regionali, ma nell’edizione nazionale, come corrispondente del giornale da Napoli e dai più importante centri della Campania. Il tratto di quell’esperienza quasi pioneristica, che aveva per obiettivo lo sviluppo della stampa cattolica nel Mezzogiorno è stato sempre presente nei diversi passaggi di una carriera prestigiosa e segnata fino in fondo dall’appartenenza al mondo cattolico.


A partire da quella prima esperienza, il suo impegno nella stampa cattolica è stato infatti sempre costante e anzi via via più intenso, fino a scalare i vertici dell’Unione stampa cattolica italiana, l’Ucsi, della quale è stato presidente dal 2002 al 2008.
L’esordio e la lunga collaborazione ad “Avvenire” e la presidenza dell’Ucsi possono essere considerati i due momenti distintivi di Massimo Milone come esponente di primo piano, sul terreno concreto e nelle sedi più istituzionali, del giornalismo cattolico italiano. Andava particolarmente fiero, e ne aveva tutti i motivi, della nomina in Rai, avvenuta nei giorni della morte di Giovanni Paolo II, a capo della struttura di Rai-Vaticano, creata dal compiano Giuseppe De Carli in vista del Grande Giubileo del Duemila, e trasformata da Massimo in un centro di produzione sulla vita e l’attività della Chiese, in particolare dei papi. La fede del cristiano, la professionalità del cronista di razza e l’attenta osservazione di un mondo in continua e rapida evoluzione, sono state le doti che ne hanno fatto un punto di riferimento anche per i molti giovani incontrati sulla sua strada. Ma è stato un comunicatore naturale anche per la grande disponibilità nei rapporti umani.


Dopo aver seguito, da cronista, il tempo difficile degli anni di piombo, il dramma del terremoto in Irpinia del 1980 fino ad arrivare alle vicende giudiziarie che coinvolsero Diego Armando Maradona, ha raccontato la quotidianità della vita della Chiesa e, all’inizio del Giubileo straordinario della misericordia, ha ideato lo speciale “Il Giubileo di Francesco”, una trasmissione in onda su Rai1 e della quale andava particolarmente fiero. Papa Bergoglio, che aveva seguito nei viaggi a Cuba, negli Stati Uniti e in Messico, gli era particolarmente caro per quel suo magistero di prossimità ai poveri e agli ultimi così vicino alla sensibilità di Massimo. Ha scritto numerosi saggi, anche di carattere giuridico, frutto della sua laurea in legge, e libri nei quali proponeva la sua lettura dell’attualità della Chiesa. A marzo scorso, all’arciconfraternita dei Pellegrini, alla Pignasecca, nella sua amata Napoli, aveva presentato “Da Francesco a Francesco. Dieci anni di un Pontificato innovatore”, pubblicato dalla Casa editrice Francescana di Assisi. Scriveva tra l’altro: “Sulle orme di San Francesco ci incamminiamo con Papa Francesco con la consapevolezza che mettendo insieme tutti i volti, anche feriti dell’Umanità, si può vincere, si possono sconfiggere le guerre, limitare la povertà, arginare i cambiamenti climatici, dialogare tra diversi, costruire insieme un mondo diverso”.

Parole che, da un lato, attraversavano il cammino di Papa Francesco, ma dall’altro dicevano tanto anche di Massimo, sempre attento agli altri, premuroso, mai indifferente verso i sofferenti del mondo. Con la sua penna, i suoi articoli, i suoi interventi in tv, la profonda umanità del tratto e l’amore per la Chiesa, ha contribuito a costruire un mondo diverso. Non a caso tanti, dai vertici Rai al sindaco di Napoli, sono increduli alla notizia della sua scomparsa. La città di Napoli, il mondo del giornalismo, la stessa Chiesa hanno perso una delle loro voci più autorevoli. E tanti di noi un amico vero.

I funerali si terranno mercoledì 10 maggio, alle ore 11, nella chiesa dell'Arciconfraternita dei Pellegrini a Napoli.