Attualità

Gioia Tauro. Gioia Tauro, trasbordate le armi chimiche

Toni Mira mercoledì 2 luglio 2014
Operazione armi chimiche conclusa. È andato avanti tutto il giorno, a ritmo serrato e senza intoppi, il trasbordo delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro. E le due navi protagoniste, il cargo danese Ark Fortuna che ha trasportato i container dalla Siria, e la nave Usa Cape Ray, che li ha caricati per smaltire a bordo gli agenti tossici, sono entrambe in partenza. Si è proceduto al ritmo di 6-7 "scatoloni" l'ora, come ha fatto sapere la Capitaneria di porto. Poi è stata eseguita la manovra di "rizzaggio" per legare tra loro i container in vista del viaggio. Poi gli altri adempimenti tecnici, sia da parte delle autorità navali e doganali che da parte dell'Opac, l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche che sovrintende all'intera operazione. Quindi la partenza delle due navi. L'Autorità portuale ha comunicato agli operatori marittimi che il porto tornerà completamente operativo alle 7. Tutto è iniziato alle 8,30 quando è stato sbarcato il primo container. La grande gru "Post Panamax" ha agganciato lo "scatolone" giallo a bordo del cargo danese Ark Futura attraccata alle 5 e lentamente in circa due minuti lo ha posato sulla ralla, l'apposito rimorchio portacontainer che lo ha poi caricato sulla nave Usa Cape Ray che era giunta ieri mattina. In tutta questa fase gli operatori e l'autista della ralla si sono tenuti a una distanza di 50 metri. Prudenza al massimo visto che questo container come i due successivi contiene iprite, il pericolosissimo gas mostarda. Infatti per ogni scarico e carico ci si è impiegati circa 30 minuti contro i 3-4 necessari per un carico normale. Tutta l'area è stata blindata, cinturata dalle forze dell'ordine, al largo pattugliava una nave militare italiana mentre in cielo volteggiava un elicottero del 118. L'unico punto di osservazione è stata una collinetta a 300 metri dalle navi dove si sono affollati giornalisti e operatori. Da qui ha assistito all'operazione anche Domenico Madafferi, sindaco di San Ferdinando comune in cui ricade il 60% del porto. Neanche a lui è stato permesso accedere al luogo delle operazioni e quindi le ha osservate col binocolo. Alle 9,30 i tre container più pericolosi sono stati imbarcati e si è potuto andare avanti più velocemente usando tre ralle per il trasporto e il ritmo è salito a 6-7 container l'ora. Molto soddisfatto il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti che a nome del governo ha assistito alle prime ore del trasbordo. "Il cronoprogramma è stato rispettato. Tutto si è svolto nel migliore dei modi con una professionalità molto forte. Oggi l'Italia ha dato il meglio di sè. E abbiamo dimostrato che ci sono eccellenze al Sud come al Nord". Poi ha escluso che almeno per ora possano arrivare altri carichi analoghi, assicurando invece la massima attenzione del governo per lo sviluppo dell'area.