Covid-19. Gimbe, casi stabili ma sottostimati del 50%. Ricoveri in crescita
Continuano a crescere i ricoveri Covid nei reparti ordinari, +11%, e in terapia intensiva, +28%, mentre restano stabili i contagi nella settimana fra il 25 novembre e il primo dicembre rispetto alla settimana precedente, secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Tuttavia "il numero dei nuovi casi settimanali non è più un indicatore affidabile della circolazione virale, sottostimata almeno del 50%", ha rilevato il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta. Il numero dei positivi non è affidabile, ha aggiunto, "sia per l'utilizzo diffuso di tamponi 'fai da te', sia per il mancato testing di persone asintomatiche o paucisintomatiche".
Stando al monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe nella settimana 25 novembre -1 dicembre, i ricoveri con sintomi sono stati 8.458 contro 7.613 e le persone ricoverate nelle terapie intensive 320 conto 250.
Si evidenzia una sostanziale stabilità dei nuovi casi (227.420 contro 229.122) mentre sono in aumento anche i casi attualmente positivi (507.169 contro 492.457), le persone in isolamento domiciliare (498.391 contro 484.594). In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, dopo aver raggiunto il minimo di 203 il 10 novembre, sono saliti a 320 l'1 dicembre; in area medica, dopo aver raggiunto il minimo di 6.347 l'11 novembre, hanno raggiunto quota 8.458 l'1 dicembre.
"Sul fronte dei nuovi casi settimanali - ha sottolineato il presidente della Fondazione Gimbe - non si registrano sostanziali variazioni (-0,7%): dai 229mila della settimana precedente si attestano a quota 227mila, con una media mobile a 7 giorni che supera i 32mila casi al giorno". Sette Regioni registrano un incremento dei nuovi casi (dal 5,7% della Basilicata al 14,4% della Liguria) e 14 un calo (dal -0,6% dell'Emilia-Romagna al -21,1% della Provincia Autonoma di Bolzano) (tabella 1).