DOPO LA «GAFFE». Giannino: mi dimetto, chi sbaglia paga
«È una regola secca: chi sbaglia paga. Deve valere in politica e con i soldi pubblici, io comincio dal privato. Ora giù a pestare destra, sinistra e centro». Oscar Giannino ha deciso di dimettersi da presidente del suo movimento Fare per fermare il declino, di cui è candidato premier alle imminenti elezioni del 24 e 25 febbraio, dopo le polemiche sollevate dai falsi titoli di studio contenuti nel suo curriculum. L'economista e giornalista lo annunci via twitter, nelle stesse ore in cui la dirigenza del movimento era riunita per decidere appunto sull'opportunità del suo gesto.Giannino scrive anche: «Dimissioni irrevocabili da presidente in Direzione. I danni su di me per inoffensive ma gravi balle private non devono nuocere a Fare».A sollevare i dubbi sul corso di studi di Giannino è stato qualhe giorno fa Luigi Zingales, economista e collaboratore di Fare per fermare il declino, che per questo ha lasciato il movimento. «Oscar Giannino rimane il candidato premier di Fare per fermare il declino» detto la neopresidente del movimento, Silvia Enrico, al termine della direzione nazionale. «La decisione sulle sue eventuali dimissioni se eletto, la prenderà dopo le elezioni».
Stesso concetto ribadito da Alberto Pera, candidato alla Camera nella circoscrizione Lazio 1: «Giannino si è dimesso da presidente di Fare, ma crediamo tutti che rimarrà nell'agone politico». La direzione ha poiformalizzato la richiesta a Giannino di rimanere nel partito nel documento finale al quale si sta lavorando per apportare gli ultimi ritocchi.