"L'Italia è un grande Paese, e sugli
equilibri globali, sul futuro politico dell'Unione Europea e
sullo sviluppo dell'area del Mediterraneo il governo Renzi deve
contribuire con sua politica ad essere all'altezza di questo
Paese". Sono state le prime parole da ministro degli Esteri di
Paolo Gentiloni, una volta giurato al Quirinale.Ringrazio il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano e il presidente Renzi per la
fiducia accordata. So che è una grande responsabilità.
Lavoreremo in continuità con Federica Mogherini", ha detto Gentiloni uscendo dal
Quirinale.Una "normale" giornata da deputato, quella
di Paolo Gentiloni. Da stamattina ministro degli Esteri 'in pectorè,
l'esponente del Pd non ha stravolto la sua agenda nonostante il non
banale appuntamento in programma in serata: il giuramento da ministro
al Quirinale nelle mani del capo dello Stato.
Unico particolare non secondario, il telefonino: bollente dal momento
in cui è diventata di pubblico dominio la notizia che sarebbe stato
lui a raccogliere il testimone da Federica Mogherini. Notizia che,
giura chi è stato con lui fino a poche ore prima dell"investiturà,
Gentiloni ha appreso via telefono dalla viva voce di Matteo Renzi non
molto tempo prima (un'oretta) della diffusione su Internet e sulle
agenzie di stampa.
Invece, come raccontano fonti di governo, l'ipotesi di puntare su di
lui per gli Esteri rimbalzava già ieri sera anche se nel più ristretto
circolo renziano. Mentre in mattinata tra i parlamentari del Pd era
iniziato a circolare il nome di Gentiloni al governo. Comunque sia,
anche da titolare 'in pectorè della Farnesina Gentiloni non ha
cambiato programma della sua giornata e si è recato come tutti i
giorni nel suo ufficio di via del Pozzetto per sbrigare il lavoro da
deputato. Da lì, poco prima delle 17, ha preso un taxi per un salto
veloce a casa, cambio d'abito e poi al Quirinale per pronunciare la
formula di rito da Napolitano ed entrare formalmente nel governo.