Il caso. Gentile si dimette da sottosegretario
Si è così concluusa con le dimissioni la prima bufera sul governo Renzi, che ha avuto come protagonista Gentile, il sottosegretario dell'Ncd finito nel mirino per le presunte pressioni al direttore dell'Ora della Calabria che intendeva pubblicare notizie su un'indagine giudiziaria che riguardava suo figlio. Sulla nomina del sottosegretario ai Trasporti sono piovute infatti critiche da tutti i fronti mettendo in seria difficoltà l'esecutivo appena completato da Matteo Renzi. Sul premier è arrivato infatti il pressing della minoranza del suo partito che, a gran voce, ha chiesto a Gentile di far un passo indietro. Ma il partito di Angelino Alfano ha sulle prime lanciato l'altolà: "l'Ncd fa e farà scudo al suo sottosegretario". Il coordinatore del partito, Gaetano Quagliariello ha definito la vicenda una "corsa a precipizio che di questo passo si sta compiendo verso la barbarie e l'asservimento della politica a operazioni di altra natura". Anche Gentile ha tirato fuori le unghie e denunciato la "macchina del fango" lanciata contro di lui e la sua famiglia. "Da dieci giorni sono vittima di accuse ingiuste e infamanti" si è difeso, preannunciando querela contro il giornale che ha denunciato la sua pressione. E contro il suo editore, che ricorda, è stato rinviato a giudizio per il suicidio del giornalista Alessandro Bozzo. Nei suoi confronti i difensori hanno anche citato una sorta di "metodo Boffo": e la riprova, ha fatto notare ad esempio Renato Schifani, sarebbe che la notizia della denuncia del direttore dell'Ora che non sarebbe riuscito a pubblicare quel numero del giornale per un improvviso e sospetto blocco delle rotative, è stata pubblicata da "Il Giornale". Nei fatti c'è che oltre ad una parte del Pd, in prima fila a chiedere le sue dimissioni c'erano Fi e Lega. La nomina di Gentile "è un errore per il governo Renzi. Ma, considerato chi gli avrà imposto questo nome, non mi stupisce affatto", ha attaccato il forzista Giancarlo Galan.