Attualità

Politica e giustizia. Genovese interrogato in mattinata

sabato 17 maggio 2014
Si terrà stamane, alle 9.30, l'interrogatorio di garanzia del parlamentare del Pd Francantonio Genovese, destinatario di un ordine di custodia cautelare nell'ambito di un'inchiesta sulla formazione professionale regionale. Il deputato sarà sentito dal Gip di Messina, Giovanni De Marco, nel carcere di Gazzi dove ieri l'esponente del Pd si è costituito dopo il voto della Camera che ha autorizzato il suo arresto. All'interrogatorio parteciperanno anche il legale di Genovese, l'avvocato Antonino Favazzo, il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il pool di sostituti titolari dell'inchiesta.LA CAMERA AUTORIZZA L'ARRESTOLa Camera ha concesso l'autorizzazione all'arresto del deputato del Pd Francantonio Genovese. Il parlamentare non era in Aula, il suo posto era vuoto. Da Messina, dove si trova, si è detto pronto a costituirsi. I voti a favore sono stati 371, 39 i contrari. Un silenzio glaciale ha accolto nell'Aula della Camera il sì all'arresto. Quando sono comparsi sul tabellone i risultati della votazione a scrutinio palese, nessuno ha commentato o proferito parola né applaudito. Un silenzio composto anche dai banchi del Movimento 5 stelle.Sono sei i deputati del Pd che hanno votato no alla richiesta di arresto. Sono Maria Amato, Giuseppe Fioroni, Tommaso Ginoble, Gero Grassi, Maria Gaetana Greco e Maria Tindara Gullo, vicina di banco di Genovese. Si è astenuta Paola Bragantini. Sono invece 13 i deputati Pd in missione e 33 quelli che non hanno partecipato al voto.La misura cautelare è stata richiesta per il deputato dai magistrati per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa nell'ambito di un'inchiesta sui finanziamenti alla formazione professionale. La Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio aveva deciso di concedere l'autorizzazione. Genovese non era in Aula: il suo posto è vuoto."I nostri deputati hanno votato contro l'arresto di Francantonio Genovese. Noi siamo garantisti sempre e comunque", lo afferma Silvio Berlusconi ai cronisti, a margine del programma Telecamere.