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PUGLIA. Le gemelline svizzere svanite nel nulla: fa sperare il testamento del padre

lunedì 7 febbraio 2011
Si tenevano per mano Alessia e Livia quando sono state viste per l'ultima volta? Erano allegre? Impaurite? Nessuno può dare risposte a queste domande. Di certo si sa che le gemelline svizzere di sei anni sono state viste alle 18.30 di lunedì 31 gennaio mentre dal porto francese di Marsiglia prendevano un traghetto diretto a Propriano, in Corsica. Il papà delle due sorelline, Matthias Schepp, suicidatosi la sera del 3 febbraio scorso nella stazione di Cerignola-Campagna, in Puglia, lunedì sera ha comprato un biglietto per tre persone - quindi per sè e le figlie - per salire sul traghetto Marsiglia-Propriano, in Corsica. Lo conferma il sostituto procuratore di Marsiglia, Christophe Barret. Quindi lunedì Matthias ha effettuato dei prelievi di denaro a Marsiglia (per un totale di 7.500 euro) e poi ha comprato il biglietto per il traghetto e la sera, presumibilmente, si è imbarcato. La famiglia delle piccole, tramite la pagina di Facebook dedicata alla scomparsa delle due bimbe, ha invitato i naviganti a diffondere a tutti i loro contatti in Corsica la notizia e le fotografie delle gemelle. Un'altra notizia importante ai fini delle ricerche riguarda il ritrovamento del testamento lasciato da Matthias Schepp. L'uomo, ingegnere alla Philip Morris, ha scritto le sue ultime volontà su un foglio di carta che ha lasciato nella sua abitazione di Saint-Sulpice, il sobborgo di Losanna dove viveva da quando, a novembre, si è separato dalla moglie, Irina Lucidi, di 44 anni, la cui famiglia ha origini nella città di Ascoli Piceno, avvocato dell'area legale della stessa multinazionale. A minare il rapporto della coppia pare sia stato proprio il successo professionale di Irina la cui carriera stava progredendo velocemente mentre Matthias aveva un ruolo più defilato all'interno dell'azienda. Una separazione non facile: l'uomo soffriva molto e ha cercato in tutti i modi di convincere la moglie a tornare con lui, legatissimo alle figlie. Ed è proprio ad Alessia e a Livia che Matthias lascia in eredità la maggior parte dei suoi beni: questa precisa indicazione contenuta nel testamento fa oggi sperare. "Lui - ripete la moglie agli investigatori e lo confermano anche i parenti di Ascoli Piceno - non avrebbe mai fatto del male alle bambine".  E allora dove sono? La notizia del viaggio in traghetto di Matthias e le bimbe verso la Corsica - dice l'avv. Roberto Mestichelli, cugino della mamma delle piccole, "è molto strana". "Sarebbe importante - aggiunge - sapere se Matthias si è imbarcato con l'auto oppure no". Mestichelli da Ascoli Piceno cerca di aiutare come può i familiari che sono a Losanna. E qualche giorno fa ha accompagnato gli agenti della Squadra mobile a Cerreto, in un fabbricato del Quattrocento ristrutturato dalla famiglia Lucidi con l'intenzione di trasformarlo in un bed and brekfast ma anche lì nessuna traccia di un passaggio recente delle gemelline. Così come è stato negativo il sopralluogo fatto nell'abitazione ascolana dei nonni. E nulla di fatto con le ricerche condotte anche a Vietri sul mare, città dove un ristoratore, Ferdinando Trotta, ha segnalato la presenza di Matthias nel suo locale il 3 febbraio, all'ora di pranzo, cioè poche ore prima del suo suicidio: "Mi è sembrata - racconta - una persona molto gioviale, sicuramente molto serena. Era da solo, le bimbe non erano con lui". Intanto l'associazione 'Penelopè che riunisce familiari e amici delle persone scomparse ha chiesto, per le due bambine, l'intervento del commissario straordinario per le persone scomparse, prefetto Michele Penta e del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, a capo del tavolo tecnico per le persone scomparse. "Nessuna pista - ha assicurato Mantovano - verrà trascurata".Telefono Azzurro ha inviato la richiesta di diffusione di informazioni sulla scomparsa e le foto delle gemelline ai componenti del network di altri 12 stati europei e ha invitato chiunque abbia notizie o informazioni utili alle ricerche a contattare il numero 116.000. Anche oggi sono proseguite le ricerche nell'area della stazione di Cerignola, ma è ormai facile pensare che le due bimbe non abbiano mai messo piede in Puglia.