ONDATA DI GELO. Ancora neve al Centro Quattro morti, 18 nel weekend
Questa mattina un camionista è stato trovato privo di vita nella cabina del suo mezzo, incolonnato lungo la superstrada del Liri, alle porte di Avezzano, in Abruzzo, a causa della neve. Si tratta di un uomo di 68 anni, di Bologna. Nel Mantovano il cadavere di un uomo, forse extracomunitario, è stato scoperto in un casolare abbandonato. Un uomo di 84 anni è stato trovato morto a Campomarino Lido (Campobasso). Un uomo di 70 anni è morto, probabilmente a causa del grande freddo che si sta abbatendo da giorni anche su Ancona. L'anziano è stato trovato da una parente all'interno del pollaio nei pressi della propria abitazione nella frazione di Barcaglione. A queste 4 vittime se ne aggiungono altre 18 da sabato: soprattutto persone schiacciate da crolli provocati dalla neve, colpite da arresto cardiaco nell'auto rimasta intrappolata e clochard assiderati.ROMA VERSO LA NORMALITA'È ripreso regolarmente il servizio del trasporto pubblico a Roma dopo quasi tre giorni di piano neve che ha costretto a ridurre i mezzi in circolazione. La rete di superficie sta subendo però rallentamenti per il fondo stradale ghiacciato in particolare nelle zone Aurelia, Boccea, Selva Candida e Farnesina. Stamani sono regolarmente attive le due linee metropolitane, linea A e B e tutta la rete tram. Lo rende noto l'Agenzia per la Mobilità. In funzione anche le ferrovie regionali tranne, per la Roma-Viterbo, la tratta Civitacastellana-Viterbo sostituita da bus Cotral.ALEMANNO: L'ALLERTA ERA INADEGUATO"Fino a venerdì mattina temevo di aver dato un allarme eccessivo sospendendo le lezioni a scuola". Ad affermarlo è stato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervistato dal Corriere della Sera. Sul presunto rifiuto di ricevere aiuto dalla Protezione civile, Alemanno spiega che "il mio 'facciamo da solì era tarato sul basso grado di emergenza comunicato da loro". "Gli enti locali non hanno responsabilità - aggiunge il primo cittadino di Roma - perchè l'allerta di base era inadeguata. Mi prendo le mie responsabilità ma i Comuni, come dice anche l'Anci non possono essere lasciati soli". Sul ruolo della Protezione civile, Alemanno sottolinea che "non si può limitare a fare il passacarte". "Vorrei una Protezione civile che intervenga, ci guidi e ci corregga anche se serve - sottolinea - come faceva Bertolaso. Lui magari era anche troppo presente ma ci metteva la faccia. La Protezione civile deve tornare al ministero dell'Interno per essere molto più incisiva".CANCELLIERI: BASTA POLEMICHE, SI TORNI A LAVORAREDelle polemiche tra Alemanno e Gabrielli "mi dispiace molto perché le istituzioni dovrebbero sempre dialogare e trovare la via d'intesa su tutti i temi, soprattutto quando i temi riguardano la sicurezza dei cittadini". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellier, riferendosi alle polemiche tra Alemanno e la Protezione civile. "Penso che occorra fare tutti una riflessione, - ha aggiunto - vedere cos'è accaduto realmente e fare tutte le inchieste e tutte le indagini possibili, con molta serenità, sapendo che abbiamo il dovere di occuparci della gente: è questo è il primo nostro compito. Poi se ci sono delleresponsabilità emergeranno, se si son fatti degli errori se ne trarrà insegnamento per non ripeterli in futuro, se si sono fatte cose buone è giusto che la gente lo sappia".A proposito della richiesta di una Commissione che verifichi sull'operato di questi giorni, il ministro osserva che, passata l'emergenza, "la Commissione potrebbe essere utile a fare chiarezza su quanto è accaduto - aggiunge il ministro al Corriere della Sera - soprattutto per togliere al cittadino il senso di insicurezza. Bisogna tenere conto che Roma non ha piani per l'emergenza neve, come invece ci sono nelle città delCentronord, però il sindaco è sempre il primo responsabile degli interventi di Protezione civile".Il ministro sottolinea che "gli allerta della Protezione civile sono stati numerosi e anche la prefettura hatempestivamente informato il ministero dell'Interno. Però il sindaco è sempre il primo responsabiledegli interventi di Protezione civile". Quanto alla possibilità di trasferire la Protezione civilesotto il controllo del Viminale, Cancellieri fa sapere che con il presidente del Consiglio, Mario Monti "se ne è parlato ma ci siamo riservati una ulteriore riflessione".ANCORA NEVICATE IN PIANURASecondo l'avviso di condizioni meteorologiche avverse, emesso domenica dal Dipartimento della Protezione Civile, per le prossime 24-36 ore è previsto il persistere di nevicate fino a quote di pianura su Emilia Romagna, Abruzzo e Molise e dalla tarda mattinata su Marche e Campania, con accumuli da deboli a localmente moderati. Il persistere delle condizioni meteo avverse e l'abbassarsi delle temperature fanno sì che l'insidia per la sicurezza della circolazione stradale sia la possibile formazione di ghiaccio sulle strade. EMERGENZA A RIMINI
Prorogato fino all'8 febbraio lo stato di emergenza nella provincia di Rimini. La decisione, è stata presa dopo un incontro tra il presidente della Provincia, Stefano Vitali, i sindaci della Valmarechia - sepolta da oltre due metri di neve -, i rappresentanti della Protezione Civile e delle Forze dell'Ordine. Il summit è servito per ricalibrare la disponibilità di mezzi e persone per un periodo più lungo di quanto previsto: per questo arriveranno alcuni mezzi dalla Provincia di Bolzano - una turbina e una pala per la movimentazione della neve - insieme ad altre sette unità specializzate. Al momento nell'alta valle del Marecchia sono 30 le persone evacuate in giornata a causa del rischio crollo dovuto all'accumulo di neve sui tetti - per questo sono stati intensificati i controlli di statica sugli edifici - e centinaia le segnalazioni arrivate al 115. Sono 100 ancora i posti disponibili nelle strutture del territorio, tra alberghi ed ostelli. Si stanno predisponendo inoltre cucine da campo coperte e letti per attrezzare altri luoghi (come palestre) in modo da aumentare la disponibilità di posti disponibili in caso siano necessarie altre evacuazioni.In una frazione di Pennabilli, sempre in Alta Valmarecchia, ci sono 20 persone senza acqua che sono state raggiunte in serata da una cisterna della Protezione Civile in grado di garantire il fabbisogno idrico minimo. Sempre a Pennabilli si registra l'emergenza carburante, che non viene più rifornito da giorni.Nella zona - dove sono stati ristabiliti i servizi telefonici - i viveri cominciano a scarseggiare e l'incontro di oggi è servito per tracciare un piano di intervento in grado di portare il cibo e i beni di consumo nelle abitazioni isolate, cercando di evitare il più possibile che la gente esca di casa. Insieme alla Croce Rossa Italiana si sono predisposti due campi mobili per il soccorso di medicina di base e di pediatria, uno a Novafeltria ed uno a Ponte Messa di Pennabilli.ABRUZZO, STATO DI EMERGENZASolo domenica il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha dichiarato lo stato di emergenza, chiedendo aiuto all'Esercito dopo tre giorni in cui la regione è rimasta in balia di neve e gelo, con graviproblemi di viabilità che hanno portato anche alla chiusura delle autostrade A24 e A25. Il tardivo intervento delgovernatore, ultimo a firmare l'atto propedeutico, secondo tanti amministratori, a poter chiedere aiuti da Roma, ha alimentato molte polemiche.Continuano i disagi sulle strade della Marsica dove ci sono ancora paesi e località isolate e senza energia elettrica. Difficoltà soprattutto a Tagliacozzo (L'Aquila), dove in alcune zone ci sono quasi due metri di neve e ad Avezzano, a causa del strade interne impercorribili. Una giornata nella quale la cronaca in tutto il territorio regionale suona come un bollettino di guerra. Dopo la prima vittima di sabato, ieri altri due decessi: a Mosciano S.Angelo (Teramo) un uomo di 51 anni è stato stroncato da un infarto mentre spalava la neve; nel Chietino, ad Archi, stesso malore per un 87enne che stava pulendo il ghiaccio fuori casa.Molti i centri isolati: nella Valle Roveto alcuni Comuni senza acqua, luce e gas da 48 ore, con anziani da soccorrere, in altri posti tanto all'interno quanto sulla costa scarseggiano i viveri e i supermercati sono stati presi d'assalto e svuotati. A S.Valentino in Abruzzo Citeriore (Pescara) il sindaco, Angelo D'Ottavio, ha denunciato l'Enel per interruzione di pubblico servizio.Proteste giungono dall'Aquila, in particolare dai 19 insediamenti del progetti Case realizzati dopo il terremoto per dare una casa alle famiglie che l'avevano persa dopo il terremoto. In mattinata erano stati i sindaci dell'Aquilano a chiedere a Comune e Provincia dell'Aquila, e alla Regione di rivolgersi a Roma per avere sostegno e rinforzi da protezione civile nazionale ed esercito visto che "il territorio e le istituzioni locali non hanno i mezzi per fronteggiare il maltempo e le conseguenze che sta portando e che porterà, chissà per quanti giorni ancora". E forse non è un caso che nelle ore successive, Chiodi e la Protezione civile regionale con l'assessore al ramo Gianfranco Giuliante, abbiano cominciato a comunicare attività e lo svolgimento e la convocazione di riunioni e summit. FREDDO SIBERIANO AL NORD
Temperature di molti gradi sotto lo zero, ma anche sole in tutte le località della Valle d'Aosta: questo il quadro meteorologico, stabile da alcuni giorni, nella regione alpina. Ad Aosta il termometro ha fatto segnare nella notte -11,5 gradi e all'aeroporto quasi -15 gradi. Il minimo segnalato dalle rete meteorologica regionale è-20,6 gradi a Punta Helbronner (Courmayeur) a 3.460 metri di altitudine. Gelo anche a Courmayeur (-14,3 gradi), a Cogne (-14,5 gradi), a Gressoney La Trinitè e a Cervinia (-17 gradi). Freddo da record stamane anche in Veneto, con temperature minime scese ulteriormente rispetto ai giorni scorsi. In pianura il valore più basso si è registrato a Belluno con -13, seguito da Verona -11, Vicenza -10, Treviso -9, Rovigo -8 e Venezia e Padova -7. In caduta libera le temperature anche in montagna: nella Piana di Marcesina (Vicenza) si sono segnati -25 gradi, ad Asiago e in Val Visdende (Belluno) -22, in Pian del Cansiglio -20 e a Pescul -19.
FORNITURE DI VERDURA A MENO 30 PER CENTOLe forniture di verdure e degli altri prodotti deperibili hanno subito un taglio di almeno il 30 per cento nelle regioni interessate dal maltempo con le consegne che procedono a macchia di leopardo sul territorionazionale dove in alcuni paesi isolati i negozi sono addirittura chiusi o gli scaffali completamente vuoti mentrela situazione migliora nelle città come Roma. È quanto emerge da un monitoraggio alla riapertura settimanale di negozi e mercati effettuato dalla Coldiretti che ha mobilitato diecimila trattori degli agricoltori associati per collaborare con le amministrazioni comunali e provinciali proprio al ripristino della circolazione con unappello del presidente nazionale Sergio Marini.