Assegno di disoccupazione e priorità nell’assegnazione delle supplenze brevi. Sono due degli strumenti che il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini ha preannunciato per dare una risposta alla protesta dei precari della scuola, che rischia di caratterizzare l’avvio del nuovo anno scolastico, come dimostrano anche le numerose manifestazioni e proteste che si registrano lungo l’intera Penisola in questi giorni. Il provvedimento legislativo, che dovrebbe approdare in consiglio dei ministri mercoledì prossimo, è stato concordato con il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi e vede anche il coinvolgimento dell’Inps. Riguarderà gli insegnanti abilitati, iscritti nelle graduatorie, che hanno avuto supplenze annuali nello scorso anno scolastico. Di fatto avranno diritto a un’indennità di disoccupazione per la durata di 8 mesi (che diventano 12 per i precari che abbiano superato i 50 anni di età), ma avranno anche un priorità nell’assegnazione delle supplenze brevi che potranno verificarsi nelle scuole italiane. Durante questo periodo di insegnamento, l’indennità di disoccupazione verrà sospesa e al docente precario verrà corrisposto uno stipendio. Il tutto con la gestione automatizzata attraverso l’Inps, grazie a una procedura informatica. Sarà il singolo istituto a offrire al docente precario le eventuali supplenze brevi. Da parte loro i docenti precari (per una cifra che oscilla tra le 12 e le 16mila unità) che accetteranno tutte le occasioni di supplenza avranno diritto, secondo quanto annunciato dal ministro Gelmini, diritto al punteggio per l’intero anno di servizio nelle graduatorie ad esaurimento. Insomma per i precari il governo punta a questi «contratti di disponibilità», sui quali da settimane si stanno confrontando i tecnici del ministero e i rappresentanti dei sindacati dei docenti. Ma nella gestione futura dei precari verranno coinvolte anche le Regioni attraverso la stipula di convenzioni per dare vita a progetti di rafforzamen- to dell’offerta formativa, finanziati con risorse dei piani operativi regionali e dei piani operativi nazionali. Convenzioni in tal senso sono già state sottoscritte da Sardegna e Sicilia, (a cui proprio ieri si è aggiunta anche la Campania) mentre altre Regioni hanno espresso disponibilità: Lombardia, Abruzzo, Marche, Veneto, Puglia, Calabria e Basilicata. «Non abbiamo ancora visto il testo definitivo e ci riserviamo un commento più approfondito» commenta il leader della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo, che però definisce «inaccettabile» il metodo usato per trovare la soluzione al problema. In attesa di vedere nero su bianco la proposta, anche il leader della Uil scuola Massimo Di Menna: «C’è l’impegno politico a fare un decreto legge, ma non conosciamo il testo». Attendista anche il segretario nazionale della Cisl scuola, Francesco Scrima, che comunque riconosce che «in qualche misura, questi provvedimenti attenuano una situazione di grave e profondo disagio causata dai pesanti tagli agli organici». Soddisfazione espressa dallo Snals per l’estensione degli ammortizzatori sociali ai precari della scuola, auspicando che «venga emanato presto un decreto legge». Intanto le proteste e le mobilitazioni dei precari proseguono in tutta Italia. Una delegazione delle precarie del «Comitato insegnanti precari sanniti» che da giorni occupano il tetto del provveditorato di Benevento, ha incontrato a Telese, prima dell’inizio del convegno in programma alla festa dell’Udeur, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che ha esposto loro le nuove norme. A Milano prosegue il presidio permanente davanti all’Ufficio scolastico provinciale, mentre a Cagliari è preannunciato per martedì prossimo un nuovo sit-in dei precari.