Sorride, Maurizio Gasparri, di fronte all’entusiasmo dei media rispetto al primo incontro Bersani-Berlusconi. «Mi sembra tutto molto gonfiato, sovrastimato...», confida il vicepresidente del Senato e "colonnello" del Pdl. Poi, dopo aver ascoltato le parole serali del segretario Pd, conferma: «L’intesa è complicata, se manca il tassello di un governo per l’Italia, di un esecutivo di concordia nazionale, l’eventualità del voto subito è altamente probabile».
Senza un accordo complessivo Quirinale-governo salta anche il nome condiviso per il Colle?Che alla luce dell’esito del voto ci sia un capo dello Stato condiviso e rappresentativo di tutti è un impegno di buon senso, che nemmeno sarebbe da discutere in un Paese normale. Ma è inimmaginabile che per far andare al Quirinale il meno peggio del centrosinistra noi dovremmo dare il via libera ad un esecutivo di minoranza che ha come programma il giustizialismo e l’odio contro Berlusconi. Non ci metteremo in un cantuccio tranquilli tranquilli, se lo possono scordare...
Teme che quando porrete di nuovo questa condizione il Pd chiuda la porta e si elegga un capo dello Stato a maggioranza?Facciano pure 3-0 nella partita delle poltrone e Bersani vada di nuovo a sbattere contro l’impossibilità di formare una maggioranza per il governo. Noi non abbiamo paura. L’Italia sta vedendo qual è il programma del Pd: più posti per loro e meno posti di lavoro per i cittadini. Ma per il Paese sarebbe il disastro, la rovina.
Dunque voi non agevolerete la strada in Aula ad un "governo del cambiamento" anche se il nuovo presidente della Repubblica fosse persona gradita...No, lo escludo. L’Italia ora chiede l’impegno delle migliore energie, delle forze responsabili, perché la situazione è drammatica. Bersani, dopo mille porte in faccia, vuole ancora inseguire una manciata di grillini che vogliono un po’ di diaria in più? Proceda, ma sta portando a sbattere il suo partito non solo il Paese. Intanto Grillo evoca l’Egitto, il sangue, le violenze... È uno scenario di pura irresponsabilità. Al segretario servirebbe proprio un bagno di umiltà...
Insomma lo spettro di Prodi eletto al quarto scrutinio non è affatto sparito...Sarebbe una deriva lacerante, uno strappo gravissimo. Un pezzo minoritario di Paese che in modo presuntuoso e arrogante si erge sopra il bene e sopra il male. Bersani non tiri la corda...
Ma pensiamo ad uno scenario diverso, ad un accordo pieno... chi andrebbe al Colle?Meglio mettere le cose in chiaro subito: nei prossimi sette anni non servono astronauti né avvocati né chirurghi, ma un politico esperto. Di certo non la Bonino, il Pdl non la vuole. Anzi, annuncio che mi farò promotore di una proposta per affrontare il tema della sottorappresentanza dei cattolici in politica in questa fase, aumentata dopo l’avvento dei grillini. Una questione grave...
Allora D’Alema? Amato?Non sono un loro tifoso, sono due eterni candidati... Ma oggi con D’Alema solidarizzo perché è stato vittima della giustizia a orologeria che denunciamo da venti anni. Bersani apra gli occhi, nei prossimi sette anni ci vorrà il coraggio, con un Quirinale equilibrato ed operativo, di mettere le mani nel rapporto politica-giustizia. Nell’interesse di tutti.
Ma per il Quirinale davvero vi limiterete a scegliere nella rosa proposta da Bersani?Non credo che accetteremo questa condizione. Non siamo figli di un dio minore, abbiamo petali profumatissimi da mettere a disposizione del Paese...
Per finire, il messaggio della manifestazione di sabato?Semplice come l’acqua: o un governo per l’Italia o la parola agli italiani.