La legge sulle unioni civili è «inutile e, per certi aspetti, profondamente ingiusta» e la sua asserita urgenza non c’è. «È un’urgenza strumentale e politica, i cittadini hanno ben altre emergenze». Massimo Gandolfini, neurochirurgo e portavoce del Family Day del 30 gennaio, ribadisce la contrarietà al provvedimento e, in una conferenza stampa convocata in una sala del Senato, si riserva un giudizio sul testo del maxiemedamento del governo, ancora non disponibile, sul quale è ipotizzata la fiducia. Ma, avverte il presidente del comitato "Difendiamo i nostri figli", se esso contenesse «istanze opposte a quelle che portiamo avanti, sarebbe un tradimento che la legge possa passare col voto di parlamentari che si definiscono cattolici». Occasione per ribadire quanto già detto al Circo Massimo: «Noi ne terremo conto, terremo gli occhi ben aperti». Gà a partire dalle prossime amministrative, giudicando l’operato delle singole forze politiche e dei singoli parlamentari. Lo stralcio della stepchild adoption, comunque, rappresenta una «vittoria», sia pure «parziale» del Circo Massimo senza il quale nelle pieghe della legge sarebbe passata, dice Gandolfini, anche la maternità surrogata. Il tema delle adozioni, inoltre, potrebbe tornare, è la preoccupazione, vista l’equiparazone con il matrimonio contenuta negli articoli 2 e 3 e le possibili ricadute giudiziarie in Italia e in Europa.