Dal 18 ottobre 2013 al 17 ottobre
2014 sono stati salvati e assistiti 150.164 migranti, circa 409
al giorno; gli immigrati vittime delle traversate sulle carrette
del mare sono stati tremila.
A conclusione del progetto "Mare nostrum" il comandate in
capo della Squadra navale, ammiraglio Filippo Maria Foffi, nel
corso di un convegno organizzato a Roma da Amnesty International
sulle traversate in mare illegali, ha ricordato i risultati
dell'operazione dopo un anno di attività.
Gli interventi di soccorso sono stati complessivamente 685;
il più significativo è stato quello del 4 maggio 2014, durante
il quale sono state soccorse 887 persone. Il 99 per cento dei
migranti intercettati prima del loro arrivo in Italia sono stati
identificati ed è stata controllata la loro fedina penale.
Significativi anche i dati riguardanti i trafficanti: gli
arresti sono stati 339 e tutti - ha spiegato Foffi - per reati
molto gravi che li terranno in carcere per non meno di dieci
anni. Nove sono le navi madre sospette abbordate (si chiamano
navi madre le navi dei trafficanti che abbandonano gli immigrati
in prossimità delle coste su barconi fatiscenti) e sette le navi
madre catturate con danni economici importanti alle
organizzazioni criminali. L'Italia per le operazioni di soccorso
ha impiegato 31 navi e due sommergibili.
L'inseguimento delle autorità italiane - ha detto sempre
l'ammiraglio Foffi - avveniva anche a 550-600 miglia dalla costa
per filmare nascosti più attività illecite possibile in modo da
essere sicuri di potere incriminare i colpevoli.