Maxifrode. Studio offriva evasione «all inclusive». Sottratti all'erario 1,5 miliardi
Uno studio commerciale di Milano avrebbe fornito ai propri clienti un pacchetto "all inclusive" per frodare il fisco italiano attraverso una serie società off-shore e un sistema di fatture per operazioni inesistenti. Secondo le stime (caute) degli investigatori, sono stati sottratti all'erario almeno 1,5 miliardi di euro.
Ruota attorno a questa accusa l’inchiesta della Procura di Brescia che questa mattina ha portato a 25 arresti per frode fiscale e a una raffica di perquisizioni nelle province di Brescia, Bergamo, Pavia, Varese e Lodi. Nel blitz, condotto da circa 120 militari della Guardia di Finanza, sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore complessivo superiore ai 180 milioni di euro.
«Indagini come queste hanno una valenza sociale perché viviamo in una realtà che chiede ai cittadini sacrifici e poi ci troviamo davanti a professionisti che tradiscono il loro mandato agendo contro gli interessi della collettività». Lo ha detto il procuratore di Brescia Tommaso Buonanno parlando dell'inchiesta che ha portato, oltre agli arresti, all'iscrizione nel registro degli indagati di 86 persone (e non 84 come comunicato in precedenza) accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili, truffa aggravata e bancarotta fraudolenta. «Il cuore è lo studio milanese di professionisti che offrivano tutti i servizi per evadere le tasse», ha spiegato il comandante della Guardia di Finanza di Brescia Salvatore Russo. «Gli imprenditori edili cercavano volutamente questo studio perché sapevano che potevano pagare poco o addirittura nulla allo Stato». Sono 176 le società coinvolte e per la maggior parte inesistenti. In un caso l'indirizzo di una società coincideva con la sala comandi della Stazione ferroviaria di Rovato, nel Bresciano.