Frizioni fra maggioranza e opposizione. Giurì sul Mes, l’ira di Conte: va sciolto
Il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha chiesto al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, di sciogliere il Giurì sul Mes
Colpo di scena, ieri, durante i lavori del Gran Giurì della Camera, che dovrà pronunciarsi sulla contesa tra la premier Giorgia Meloni e il leader del M5s Giuseppe Conte, a proposito della ricostruzione delle modalità di adesione dell'Italia al Mes. Si sono dimessi infatti due componenti d’opposizione, Stefano Vaccari (Pd) e Filiberto Zaratti (Avs), adducendo come motivazione la «mancanza di terzietà» nella conduzione dei lavori. Il presidente del Giurì, Giorgio Mulè (Forza Italia) si è detto «dispiaciuto e amareggiato per la decisione», giunta come un fulmine a ciel sereno: mai, «in nessuna occasione», ha osservato, «gli onorevoli Vaccari e Zaratti avevano manifestato alcuna lagnanza rispetto all’evolversi dei lavori», anzi avevano sempre espresso «spirito collaborativo e istituzionale». Mulè assicura in ogni caso che i lavori andranno avanti per mettere a punto la relazione conclusiva, attesa in Aula per il 9 febbraio.Ma in serata, è il leader 5s Conte a consegnare al Presidente della Camera Lorenzo Fontana (e per conoscenza a Mulè) una lettera in cui - dopo aver appreso delle dimissioni dei duìe parlamentari - chiede l'immediato «scioglimento» del Giurì perché «sono venuti a mancare i presupposti di terzietà e la possibilità di pervenire a una ricostruzione imparziale».
Un momento del sit-in convocato dal Pd davanti alla Rai - ANSA
La protesta dei dem in Viale Mazzini
Ma la giornata è stata segnata anche da un altro affondo dei dem, che hanno convocato e tenuto un sit-in con circa 200 persone davanti alla sede della Rai in viale Mazzini, a Roma. «Basta Tele-Meloni, basta con un servizio pubblico svilito ad essere portavoce della propaganda di questo governo e basta attacchi al giornalismo di inchiesta», ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein. Alla protesta sono intervenuti anche altri parlamentari, fra cui il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e quello di Europa Verde Angelo Bonelli, Maria Elena Boschi di Italia Viva, l’ex presidente della Camera e deputata dem Laura Boldrini e l’esponente di + Europa Riccardo Magi. Al sit-in, al quale hanno aderito le associazioni Articolo 21 e Rete Nobavaglio, si è registrato qualche momento di tensione quando Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare, con un megafono ha gridato: «Se oggi è Tele-Meloni, ieri era Rete-Dem». Dura la risposta di molti presenti: «Andate via fascisti, tornate con Alemanno». La protesta si è conclusa con l’intonazione del canto partigiano «Bella Ciao». Per l’azienda, a replicare è stato Marcello Ciannamea, direttore Prime Time dell’Intrattenimento Rai: «Questa cosa di Tele-Meloni non esiste, la Rai è inclusiva, nei programmi di approfondimento dà voce a tutti».