Il 29 giugno il presidente francese Macron riceverà all’Eliseo 150 cittadini, preventivamente tirati a sorte, e il loro programma per avviare in Francia una “transizione ecologica e solidale”. In otto mesi di lavoro
i 150 si sono costituiti in Assise civiche per il clima e hanno formulato le loro richieste con un metodo originale. Riassumiamo qui alcune delle
150 proposte, suddivise in
sei gruppi.
Riforme istituzionali- Due aggiunte alla Costituzione, da sottoporre a referendum popolare.Nel preambolo: “
La riconciliazione dei diritti, delle libertà e dei principi che ne derivano non deve compromettere la conservazione dell'ambiente, patrimonio comune dell'umanità.”Nell’articolo 1: “
La Repubblica garantisce la conservazione della biodiversità e dell'ambiente e lotta contro i cambiamenti climatici.” - Adottare una legge che sanzioni il
reato di ecocidio e che integri il dovere di vigilanza e il reato di imprudenza- Un nuovo magistero, il "Garante dell'ambiente” (come il Garante della concorrenza)- Riforma in cinque capitoli del
Consiglio economico, sociale e ambientale CESE. Nuovo nome:
Camera di partecipazione dei cittadini CPCConsumo- Aumentare la longevità dei prodotti. Far rispettare la legge che vieta l’obsolescenza programmata. Rendere obbligatoria la riparabilità dei prodotti venduti in Francia (1 ) e la disponibilità di pezzi di ricambio originali per un periodo di tempo definito (2 ). Allestire canali di riparazione e rendere accessibili i servizi post-vendita (3)- Vietare il deposito di pubblicità non richiesta nelle caselle della posta- Sistemi d’informazione per incoraggiare le persone a consumare meno- Divieto dei videoschermi pubblicitari nei luoghi e nei trasporti pubblici- Regolamentare la pubblicità per limitare fortemente gli incentivi al consumo non desiderati - Dal 2023 riciclaggio obbligatorio degli oggetti in plastica e divieto dei prodotti di plastica monouso- Implementare un punteggio di emissioni di gas di serra su tutti i prodotti e servizi, e obbligo di esporlo nei luoghi di vendita e di consumo e nella pubblicità - Graduale obbligo di fornire prodotti sfusi (alla spina), con percentuale minima - Implementazione graduale di un sistema di deposito delle bottiglie di vetro lavabili, con implementazione nel 2025- Rafforzare l'educazione all'ambiente e allo sviluppo sostenibile facendone una missione trasversale degli insegnanti
Nutrirsi - Tassare i prodotti altamente trasformati, con un'elevata impronta di carbonio e con un basso apporto nutrizionale- Vietare la pubblicità che promuove il sovra-consumo di prodotti nocivi alla salute- Indicazione sul luogo d’acquisto del bilancio carbonio di prodotti e servizi- Limitare i troppi imballaggi e favorire i rifornimenti alla spina- Riformare il funzionamento dei
label ecologici (etichette di garanzia) abolendo quelli privati e introducendo un
label ufficiale per prodotti dell'agricoltura ecologica- Creare un "osservatorio della ristorazione collettiva" per condividere le buone pratiche e monitorare il raggiungimento degli obiettivi - Utilizzare la leva degli appalti pubblici per promuovere prodotti provenienti da circuiti brevi, locali e a basso costo ambientale, sotto forma di "guida all'acquisto" da inviare agli acquirenti pubblici.- Numero minimo di pasti vegetariani nella ristorazione collettiva e sovvenzione di 10 cent per pasto- Entro il 2040 50% di superficie agricola a cultura biologica. - Concimi azotati: aumento dell'imposta generale sulle attività inquinanti (TGAP)- Entro il 2035 diminuzione dell'uso di pesticidi e divieto dei prodotti CMR (cancerogeni, mutageni, ripro-tossici), nonchè diminuzione dell'uso fitosanitari del 50% e divieto dei pesticidi più dannosi - Riformare l'educazione e la formazione agricola: integrare l'insegnamento dell'agroecologia nel curriculum obbligatorio, imporre stage nelle aziende agricole che applicano metodi agroecologici, aprire la formazione continua sulle pratiche agroecologiche a tutti gli agricoltori, formare consulenti tecnici in pratiche agroecologiche- Rendere il piano strategico nazionale (NSP) per l’agricoltura compatibile con la strategia nazionale a basse emissioni di carbonio (SNBC), la strategia nazionale per la biodiversità, il piano nazionale per la salute e l'ambiente (PNNE), la strategia nazionale per combattere la deforestazione importata (SNDI).- Ridurre le emissioni di gas serra della pesca e del trasporto marittimo continuando l'ammodernamento della flotta navale verso sistemi di propulsione ecologici- Informare meglio i consumatori rafforzando la comunicazione sul PNNS Programma nazionale nutrizione e salute, e sua riforma. Vietare la pubblicità di prodotti vietati dal PNNS
Abitare - Ristrutturazione energetica di tutti gli edifici entro il 2030- Per i meno abbienti, sussidi per le ristrutturazioni energetiche- Favorire comportamenti economi di energia. In case e luoghi di lavoro, d’inverno 19°, d’estate fino a 25° senza condizionatore- Formare i professionisti dell'edilizia per soddisfare la domanda di ristrutturazione globale e garantire la transizione verso pratiche eco-responsabili- Ridurre l’uso d’energia in tutti gli spazi ed edifici pubblici- Definire un numero massimo di ettari che possono essere artificializzati, riducendo di metà il tasso di artificializzazione del suolo- Arrestare lo sviluppo di zone commerciali periurbane ad alta intensità di spazio- Valutare il potenziale di reversibilità degli edifici prima della demolizione
Muoversi - Ridurre l’IVA sui viaggi in treno dal 10% al 6%- Sviluppare un sistema di biglietto e di abbonamento generale, valido su tutti i mezzi di trasporto (come in Svizzera)- Prestito statale a tasso zero per nuovi veicoli meno inquinanti- Lasciapassare urbano verde per veicoli a emissioni quasi zero- Bonus-malus per tasse, sovvenzioni e assicurazioni in funzione delle emissioni del veicolo- Formazione obbligatoria degli autisti alla guida ecologica (ecodrive.ch)- Aumentare il finanziamento delle infrastrutture per biciclette da 50 a 200 milioni di euro all’anno- Ridurre il limite di velocità sulle autostrade da 130 km/h a 110 km/h- Vietare i centri urbani ai veicoli più inquinanti e vietare le loro vendita dal 2025- Meno aiuti fiscali al gasolio- Promuovere il noleggio di lungo termine dei veicoli, il car-pooling (uso insieme) e il car-sharig (condivisione), specialmente tra i dipendenti di un’azienda- Organizzare gradualmente entro il 2025 la fine del traffico aereo sui voli nazionali per i quali esiste un'alternativa ragionevole a basse emissioni (su un viaggio di meno di 4 ore).- Divieto di nuovi aeroporti e di espansione degli esistenti- Tasse più elevate sul carburante per l'aviazione da diporto- Navi. Fornire elettricità alle navi in porto per evitare le emissioni dei motori. Agire sulle normative internazionali per il controllo delle emissioni di gas di serra delle navi
Produrre e lavorare- Ridurre l'orario di lavoro senza perdita di salario, con l'obiettivo della sobrietà e della riduzione dei gas serra (N.d.r. la proposta di riduzione da 35 a 28 ore lavorative settimanali è stata respinta dal 65% dei partecipanti)- Partecipazione di cittadini, imprese locali, associazioni locali e autorità locali a progetti di energia rinnovabile. Sviluppo dell'autoconsumo - Accompagnare l'evoluzione della tecnologia digitale per ridurne l’impatto ambientale- Regolamentare il risparmio e la governanza della Cassa depositi e prestiti (CDC) e delle banche per finanziare investimenti verdi. - Rinegoziare l’accordo CETA (
Comprehensive Economic and Trade Agreement) con il Nord-America a livello europeo per integrarvi gli obiettivi climatici dell'accordo di Parigi- Le società che distribuiscono più di 10 milioni di euro di dividendi annuali parteciperanno al finanziamento collettivo della transizione ecologica fino al 4% dell'importo dei dividendi; fino al 2% per le aziende con meno di 10 milioni di dividendi.- Includere un bilancio del carbonio nel bilancio di tutte le strutture che devono produrre un bilancio- Adeguamento dei dazi sulle merci ai confini dell'UE al loro bilancio carbonio, con ammortizzatori per i cittadini più svantaggiati- Difendere una riforma della politica commerciale europea: sancire il principio di precauzione negli accordi commerciali, rendere vincolante il rispetto degli impegni dell'Accordo di Parigi, porre fine ai tribunali arbitrali privati, garantire la trasparenza e consentire il controllo democratico dei negoziati