Forte delusione del Forum delle associazioni familiari nei confronti delle prime scelte del governo guidato dal premier Mario Monti. La ragione del disappunto è costituita, spiega il presidente Francesco Belletti, dal «vedere che la famiglia non merita, per questo governo, l’esplicitazione di una delega specifica, di un responsabile che ne curi la condizione». Il leader del cartello dell’associazionismo che tutela genitori&figli ricorda che «il governo Prodi aveva un ministro per la Famiglia; il primo governo Berlusconi aveva un sottosegretario per le politiche familiari».Mentre il governo Monti non ha nulla del genere. «Eppure è chiaro agli occhi di tutti (politici e tecnici!) – argomenta Belletti – che senza la protezione assicurata dalle famiglie la crisi avrebbe avuto un impatto devastante sulla vita delle persone e del sistema Paese». È inevitabile infatti avanzare una serie di domande: «Senza il risparmio delle famiglie dove sarebbe oggi la tenuta finanziaria ed economica del Paese? Senza la solidarietà familiare chi avrebbe garantito protezione ai giovani che non riescono ad entrare nel mercato del lavoro, alle donne espulse dal lavoro, alle persone fragili cui vengono tagliate risorse e servizi?». Il problema di fondo in questo momento di crisi e di necessaria austerità posto dal Forume è: «Come si fa chiedere ulteriori sacrifici alle famiglie, senza tenerle in considerazione?». Insomma nell’interesse di tutti si deve tener bene a mente che «non si esce dalla crisi senza una rinnovata alleanza con la famiglia». In questa chiave Belletti rinnova al presidente Monti la richiesta di «un urgente incontro». È una sollecitazione che era già contenuta in una prima lettera inviata nei giorni scorsi a Palazzo Chigi. La missiva avanzava anche tre richieste specifiche. La prima era appunto la domanda di esplicitare espressamente «una delega per la famiglia». Un’istanza a riguardo della quale il Forum ritiene che ci sia ancora tempo per dare «un segnale positivo». Il secondo punto sollevato da Belletti è la richiesta della discussione, e dell’eventuale approvazione, del Piano nazionale per la famiglia, elaborato dall’Osservatorio nazionale della famiglia a partire dalla Conferenza di Milano 2010. La terza questione sollevata è quella della adozione del FattoreFamiglia (la riforma dell’Irpef proposta dal Forum che tiene conto delle spese sostenute per mantenere i figli) per dare equità "a misura di famiglia" a tutte le prossime azioni di contrasto della crisi. «Con il FattoreFamiglia – argomenta il presidente dell’associazione di associazioni – si potrà evitare che nelle manovre fiscali in fase di programmazione, nella revisione della spesa sociale, nelle nuove tariffe dei servizi locali, le famiglie con carichi familiari siano quelle più penalizzate, come è successo fino ad oggi». Belletti conclude rinnovando la «sollecitazione forte alla sensibilità personale di Monti e di tutti i membri del governo, restando a disposizione per sostenere il grande sforzo che il Paese tutto insieme dovrà affrontare in questi giorni». Infatti «le famiglie sono pronte, ma vogliono essere protagoniste: occorre considerarle coma una risorsa su cui investire e con cui dialogare, non come un soggetto da assistere».