Manovra. Solo un “rimborso” per i ministri. In 3 anni 1,5 milioni per gli oratori
Foto di un oratorio
Nel caos del dibattito sulla manovra, con la polemica sugli stipendi dei ministri che dovrebbe rientrare nelle prossime ore visto il mezzo dietrofront del governo, c'è una buona notizia. Nella lunga seduta notturna della Commissione Bilancio alla Camera, è stata deliberato un finanziamento di 1,5 milioni per gli oratori nei prossimi tre anni. L'emendamento alla manovra, riformulato dopo il confronto con il governo, ha l'obiettivo di "incentivare la funzione sociale, civile ed educativa svolta nelle comunità locali dagli oratori promossi dalle parrocchie, dalle associazioni del Terzo settore che operano presso gli oratori parrocchiali nonché dagli istituti religiosi della Chiesa cattolica e dagli enti delle altre confessioni religiose con cui lo Stato ha stipulato un'intesa". Per questo viene quindi istituito un fondo presso il ministero dell'Economia finalizzato a realizzare programmi, azioni e interventi finalizzati "alla diffusione dello sport e della solidarietà, alla promozione sociale e di iniziative culturali nel tempo libero e al contrasto dell'emarginazione sociale e della discriminazione razziale, del disagio e della devianza in ambito minorile". La dotazione ammonta a 500mila euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027.
Disposto un incremento di 50 milioni nel 2025 e 10 milioni dal 2026 anche del contributo alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. A sostenere l'intervento i gruppi di maggioranza con il sostegno anche di Azione e Italia viva.
A sponsorizzare l'emendamento sugli oratori soprattutto Noi Moderati. "Arriva finalmente un Fondo per sostenere e valorizzare gli oratori - dice l'ex ministra e senatrice Mariastella Gelmini -. Le risorse previste, 1,5 milioni di euro in tre anni, rappresentano un piccolo ma significativo passo avanti per supportare questi luoghi di aggregazione, punto di riferimento sul territorio per giovani e famiglie. Uno strumento fondamentale per contrastare il disagio giovanile, ma anche affiancare i ragazzi nella crescita e nella socialità".
Dopo le turbolenze del lunedì, l'iter in Commissione sembra aver avuto uno sblocco per via della diponibilità del governo e della maggioranza a stralciare misure su cui le opposizioni erano pronte a fare catenaccio: si va dunque verso l'eliminazione dell'aumento di stipendio ai ministri non parlamentari e dell'aumento delle tariffe dei pedaggi autostradali.