Discriminazioni. Choc a Foligno, maestro ad alunni di colore: all'angolo, siete brutti
«Ma che brutto è questo bambino nero! Bambini, non sembra anche a voi che è brutto? Girati, così non ti devo guardare». Foligno, scuola elementare del quartiere di Monte Cervino. A parlare è un maestro, un supplente, e il destinatario è un piccolo alunno della sua classe.
Dopo aver pronunciato questa frase offensiva, il docente va verso la finestra, disegna un segno sui vetri e costringe il bambino nero a guardare verso il segno, con le spalle alla cattedra. L’episodio – che sarebbe stato poi ripetuto con modalità identiche in un’altra classe, nei confronti della sorellina maggiore del piccolo – ha lasciato sconvolti i bambini, compagni di classe della piccola vittima di razzismo. Tanto che hanno raccontato subito l’accaduto in famiglia. La vicenda è stata segnalata su Facebook, con un post subito rimosso, provocando un’ondata di indignazione e denuncia. La notizia ci ha messo poco a fare il giro d’Italia e in breve è diventata virale. I genitori dei due bambini, dopo aver informato il dirigente scolastico, si sono rivolti ad un avvocato che «a breve», ha informato il legale, sarà portata anche all’attenzione della magistratura.
Intanto è scoppiata la polemica. Una vicenda sulla quale sarà l’ufficio scolastico regionale, diretto da Antonella Iunti, a far luce. «Ho immediatamente dato mandato di effettuare le verifiche sul caso – fa sapere il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti – Se il fatto di Foligno fosse vero saremmo davanti ad un episodio gravissimo, da condannare». In serata, fonti del Miur fanno sapere che «il docente sarà sospeso dal servizio in via cautelare». Il provvedimento è in «via di notifica» mentre l’Ufficio scolastico regionale avvierà il relativo procedimento disciplinare.
Il giorno dopo la vicenda, il maestro e i due bambini erano regolarmente in classe e la dirigente scolastica, Ortensia Marconi, da sempre vicina al mondo cattolico, per il momento conferma l’incredibile episodio ma per il resto si trincera dietro il silenzio. «Ritengo molto grave quello che è emerso – si limita a dire – e preferisco non fare ulteriori dichiarazioni perché non voglio inficiare una indagine interna che deve essere rigorosa ed efficace». Intanto il maestro si sarebbe giustificato sostenendo di avere messo in atto un esperimento sociale, modellato su altri simili presenti in rete, per mostrare ai bambini l’ingiustizia di un comportamento visibilmente razzista. «È una provocazione, l’ho fatto per suscitare una reazione» spiega M. B. intervistato da Bruno Vespa.
In attesa che appunto vengano resi noti gli esiti dell’indagine che al momento non c’è alcuna dichiarazione ufficiale da parte di monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno: «Conosciamo la dirigente scolastica e attendiamo quindi l’indagine, che verifichi l’effettiva natura ed intenzione del gesto, certamente la Diocesi è da sempre e sempre resterà in prima linea nell’integrazione attraverso la scuola», fanno sapere dalla curia folignate.
Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento di Assisi, in una nota parla di «episodi anacronistici, fuori dal tempo, dalla storia e dall’umanità. Auspichiamo che si faccia chiarezza e se fosse confermato quanto accaduto, chi ha responsabilità prenda provvedimenti. Qualsiasi forma di xenofobia va condannata e perseguita». Padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento, sottolinea anche che «la città di Foligno ricorda uno dei gesti più inclusivi della vita di San Francesco, quando vendette tutto per la dignità dell’uomo».
La garante dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Umbria, Maria Pia Serlupini, dal canto suo parla di un episodio «che se confermato sarebbe gravissimo, soprattutto perché avvenuto a scuola, luogo come ha avuto modo di dire il presidente della Repubblica Mattarella, "di crescita, di incontro, di conoscenza reciproca, dove si sperimenta il senso civico". Mi chiedo, quando accadono fatti come questi, quale società, quale futuro stiamo costruendo e quale esempio offriamo a questi giovani cittadini». Il sindaco di Foligno Nando Mismetti resta anche lui in attesa, sottolineando come «la città è da sempre simbolo di accoglienza». Esprimono invece preoccupazione «per un clima crescente di ostilità e razzismo che si diffonde nelle nostre comunità», la presidente della regione Catiuscia Marini e quella dell’assemblea legislativa umbra Donatella Porzi. «È il momento di fermarsi a riflettere su dove stiamo andando» aggiungono.