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SCANDALO REGIONE LAZIO. Fiorito arrestato per peculato «Fatture Pdl nel tritacarte»

martedì 2 ottobre 2012
​L' ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito è stato arrestato dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza.
Nei riguardi di Franco Fiorito la Guardia di finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica. L'ex capogruppo del Pdl - già trasferito in carcere - è accusato di peculato. Militari del Nucleo di polizia valutaria delle Fiamme gialle hanno anche eseguito una decina di perquisizioni, tra cui anche quella dell'abitazione romana dell'esponente politico.Tra i motivi che hanno portato la Procura di Roma a chiedere l'arresto sono il pericolo di fuga e inquinamento delle prove e il pericolo di reiterazione del reato. L'uomo è accusato di essersi appropriato di un milione e 300 mila euro, dai fondi destinati al gruppo consiliare alla Pisana del Popolo della Libertà. "Stiamo valutando le motivazioni addotte dai magistrati", ha commentato l'avvocato Enrico Pavia, uno dei legali di Fiorito."Urlo forte la mia innocenza" ha fatto sapere Fiorito. "Su cosa punterò per difendermi? Sulla verita. Non ho paura del carcere, sono un uomo forte e mi sento innocente, sono certo che verrà dimostrato. E poi in carcere non credo che troverò gente peggiore di quella che ho frequentato in Regione e nel partito. Anzi". Carlo Taormina, legale di Franco Fiorito, spiega: "Si aspettava e si temeva per la pressione dell'opinione pubblica e per il dibattito che è nato. L'arresto di Fiorito per l'ipotesi di peculato non è pertinente. C'è una giurisprudenza che dice che quando questo denaro pubblico entra nelle tasche di un partito, piaccia o non piaccia, diventa denaro privato. Inoltre, se hanno arrestato Franco Fiorito, mancano all'appello gli altri 70 consiglieri della Regione Lazio". E aggiunge: "Noi abbiamo avuto un interrogatorio dove abbiamo depositato tutti gli atti. Pericoli di fuga non ce ne sono mai stati, per cui sotto tutti i profili, parlando di esigenze cautelari per l'arresto, queste non c'erano".Nell'ordinanza firmata dal Gip di Roma si legge che ci sono anche una caldaia per la villa al Circeo e una jeep acquistata durante l'emergenza neve a Roma tra le spese effettuate da Fiorito con i fondi del gruppo Pdl. Pm e Guardia di Finanza hanno accertato che Fiorito ha acquistato il 13 febbraio scorso (nei giorni in cui Roma era alla prese con una storica nevicata) una Jeep per un valore di 35mila euro. "Frammenti di fatture destinate al gruppo consiliare del Pdl sono stati ritrovati nel tritacarte e nella pattumiera dell'abitazione" di Fiorito. Lo scrive il Gip nell'ordinanza. Dunque Fiorito, che disponeva "liberamente della documentazione che custodiva", avrebbe di fatto manipolato o distrutto parte della stessa.Sono 193 i bonifici, per 1,380 milioni di euro, finiti sui conti di Fiorito. La somma, per i pm, è stata sottratta dal conto del gruppo Pdl. Complessivamente Fiorito ha movimentato, in due anni, sei milioni di euro. Dei sei milioni per l'attività del gruppo consiliare movimentato da Fiorito negli ultimi due anni, 4 milioni sarebbero di soli bonifici. Di questi, 1 milione e 380 mila euro sarebbero finiti nei conti personali dell'ex capogruppo. In base a quanto accertato, inoltre, Fiorito avrebbe indirizzato nei conti all'estero, aperti in Spagna, circa 350 mila euro mentre poco più di un milione sarebbe stato girato nei conti correnti italiani. I pm dopo avere esaminato i regolamenti regionali hanno accertato che non corrisponde al vero che Fiorito avesse diritto a triplicare la propria disponibilità di fondi in base al cumulo delle cariche. In virtù di questa cumulabilità Fiorito percepiva 300mila euro l'anno, oltre lo stipendio, perché capogruppo e presidente commissione.