Il premier. «Suicidio assistito, seguire Consulta. Pronto decreto-flussi per 70mila»
Due flash della conferenza stampa di fine anno del premier Mario Draghi sono dedicati anche a temi "sensibili". I cronisti gli chiedono di esporsi sulla legge inerente il suicidio assistito, ora all'esame della Camera, e sul tema della cittadinanza ai minori stranieri.
Sul primo punto, Draghi non si dilunga molto: "Sul diritto alla vita noi siamo nelle mani del Parlamento e della Costituzione. C'è una sentenza della Corte costituzionale cui dare attuazione". Il riferimento è alla sentenza della Consulta che indica criteri e circostanze molto specifiche in cui assistere la morte di una persona non sia reato. La legge approdata in aula alla Camera, ma il cui esame avverrà a febbraio dopo la nomina del nuovo capo dello Stato, pone dubbi circa l'effettiva aderenza delle norme ai paletti della Corte costituzionale. E in commissione centrosinistra e centrodestra si sono divisi.
Mentre sul secondo argomento, la cittadinanza ai minori stranieri, Draghi fa capire la sua opinione con un esempio indiretto: "Guardate, faccio un esempio concreto: il governo ha firmato un provvedimento, andrà in Cdm domani, il decreto-flussi che darà la possibilità a 70mila persone di lavorare nell'economia legale". Un modo implicito, a quanto pare, per esprimere il suo favore a politiche di integrazione.