Tar. Il governo fa ricorso contro le linee guida dell'Emilia-Romagna sul fine vita
Il 12 aprile la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute hanno depositato al Tar dell'Emilia-Romagna un ricorso contro la Regione, e in particolare contro la direzione sanitaria Salute della persona, per chiedere l'annullamento delle delibere di Giunta che davano attuazione al suicidio medicalmente assistito in Emilia-Romagna. Lo ha reso noto oggi Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia, autrice del ricorso. Le motivazioni, spiega, evidenziano «la carenza di potere dell'ente» sul tema «e la contraddittorietà e l'illogicità delle motivazioni introdotte nelle linee guida inviate alle aziende sanitarie».
L’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, pur non citando esplicotamente il dispositivo regionale, era intervenuto, per affermare che «gli impianti giuridici che stabiliscono il diritto alla morte sono degli inganni e sono di dubbia validità – aveva detto il presidente della Cei parlando a una assemblea di fedeli, composta da malati e dalle persone che se ne prendono cura –. La questione non è tanto confessionale quanto laica. L’umanesimo su cui si basa la nostra società ci porta a concludere che esisterà sempre e solo un diritto alla cura».
Sono quattro fino ad oggi le persone che hanno ottenuto l'accesso alla morte volontaria assistita in Italia, 3 delle quali seguite dal collegio legale dell'Associazione Luca Coscioni. Il primo, nel giugno del 2022, è stato Federico Carboni. Nel luglio del 2023 in Veneto, invece, "Gloria" è morta con un farmaco e un macchinario forniti dal Ssn. La prima persona ad essere stata assistita completamente dal servizio sanitario nazionale è "Anna", di Trieste, morta nel dicembre 2023. Infine, in Toscana, qualche mese fa a Piombino una persona ha ottenuto l'aiuto alla morte volontaria in applicazione della sentenza "Cappato-Dj Fabo". Altri due - Stefano Gheller in Veneto e Antonio nelle Marche hanno ottenuto il via libera a procedere, senza però portare a termine la procedura. Gheller è poi morto naturalmente. Facendo il conto dlele proposte di legge, sono 15 le regioni coinvolte. Il Consiglio Regionale del Veneto è stato il primo in Italia a dibattere la proposta di legge regionale che però non è passata, creando strascichi e e divisioni nella Lega e nel Pd.
Per l'associazione Luca Coscioni la competenza delle Regioni c'è. Concorda Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, che definisce il ricorso del governo «un atto di pura arroganza»