Attualità

IN COMMISSIONE. Fine vita, al Senato si spacca il Pd

martedì 10 marzo 2009
Alla commissione Sanità del Senato maggioranza e opposizione non sono riusciti a trovare un accordo sull'articolo 1 del ddl sul testamento biologico, che è stato approvato solo con i voti del centrodestra, mentre il Pd si è spaccato. Lo ha detto il relatore del provvedimento, Raffaele Calabrò del Pdl.Al momento della votazione in commissione, sei senatori del Partito democratico hanno votato no e altri tre, tra cui la capogruppo Dorina Bianchi, si sono astenuti, in un voto che ha mostrato ancora una volta come sui temi etici il Pd sia diviso.Il primo articolo della controversa legge scritta dal centrodestra contiene i principi generali della nuova normativa, la quale dovrebbe disciplinare i trattamenti medici alla fine della vita di una persona -- una materia che è stata oggetto di forte polemica politica in occasione della morte di Eluana Englaro.L'articolo approvato oggi in commissione dice che la vita umana va garantita anche nella fase terminale dell'esistenza e pure nell'ipotesi che una persona non sia in grado di intendere e volere. Inoltre vieta ogni forma di eutanasia e dice che l'attività medica non può essere orientata a produrre o consentire la morte del paziente.All'articolo sono state introdotte alcune modifiche gradite dall'opposizione, come l'affermazione del diritto del paziente a dare un "consenso informato" sui trattamenti medici a cui sottoporsi, sia pure con alcune limitazioni, e la facoltà del medico di "astenersi da trattamenti straordinari" sul paziente se la sua morte è imminente."L'emendamento sul consenso informato non è stato sufficiente a farci cambiare idea su una legge il cui impianto rimane sbagliato", ha detto Ignazio Marino del Pd. Rimane comunque la spaccatura all'interno del partito con la parte più vicina alle posizioni della Chiesa cattolica, che oggi in Senato si è astenuta al voto. Tra i tre senatori del Pd astenuti c'era la capogruppo in commissione, Dorina Bianchi. "In commissione si è lavorato insieme per migliorare il testo, ed è perciò deludente che alla fine non si sia condiviso", ha detto il relatore della maggioranza.Ancora maggiore distanza c'è tra i due schieramenti sulla norma del ddl, che sarà votata domani, secondo cui le "dichiarazioni anticipate di trattamento" del paziente, il cosiddetto testamento biologico, non possano prevedere la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione. Su questo punto c'era stato un forte scontro in occasione della morte di Eluana -- la donna vissuta per 17 anni di stato vegetativo e deceduta per il distacco del sondino dell'alimentazione, avvenuto su richiesta del padre e con il consenso della magistratura.Il centrodestra aveva cercato di opporsi a questa fine, sostenendo che si trattasse di eutanasia, e ora cerca di approvare una legge che definisca l'alimentazione e l'idratazione di persone in stato vegetativo "forme di sostegno vitale" che non possono in alcun caso essere tolte.