Irregolare una sala gioco su tre. Quasi cinquecento titolari denunciati, poco meno di trecento centri scommesse chiusi. E il dato gravissimo di ben 37 sale dove minori stavano giocando o, comunque, erano presenti, in violazione alle norme che ne vietano l’accesso. E si tratta di sale legali non clandestine. È il risultato dell’operazione congiunta realizzata in appena sei giorni, dal 25 al 30 marzo, da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: 2.266 esercizi controllati su tutto il territorio nazionale, con 719 violazioni contestate, il 31%.I controlli avevano in particolare lo scopo di verificare l’iscrizione degli esercizi nell’apposito elenco, il possesso delle autorizzazioni, l’integrità delle "macchinette", il collegamento alla rete dei Monopoli e, soprattutto, l’identità dei giocatori, in particolare nelle sale gioco vicine ai punti di ritrovo dei giovani. Che, purtroppo, sono molte, visto che con le attuali norme non si riesce a tenerle lontano dei cosiddetti "luoghi sensibili". Ebbene i risultati dei controlli sono inquietanti: i responsabili denunciati sono stati 487, le slot sequestrate perché manomesse o alterate 102 e 291 i punti scommesse irregolari chiusi. In 37 casi sono state riscontrate violazioni delle norme a tutela dei minori, alcuni dei quali trovati a giocare o a scommettere, altri presenti in aree a loro non consentite in quanto destinate a giochi con vincite in denaro (tutte le sale dovrebbero avere cartelli ben visibili col divieto).In particolare, nel Foggiano, una pattuglia della Gdf, intervenuta in piena mattinata in un centro scommesse vicino ad una scuola media, ha individuato minori che si intrattenevano nel locale in violazione della normativa sul divieto di accesso introdotta dal "decreto Balduzzi". Quando i genitori sono stati avvisati hanno scoperto che i figli avevano "marinato" la scuola. Mentre ben lo sapeva il titolare della sala. Anche nel Viterbese è stato individuato un centro scommesse all’interno del quale vi erano alcuni minori.L’irregolarità più diffusa è risultata la raccolta abusiva di scommesse sportive mediante agenzie in tutto clandestine, anche per conto di allibratori esteri privi di autorizzazione, o mediante l’installazione dei cosiddetti "totem". Si tratta, come spiegano gli investigatori, «di apparecchi forniti di un computer mediante il quale è possibile il collegamento alla rete internet e la partecipazione alla vastissima gamma di offerta di gioco presente sul web, con accesso sia alle offerte conformi alla disciplina nazionale che a quelle illegali proposte da operatori privi di concessione in Italia». A dimostrazione di come l’on line sia il nuovo grande affare del gioco, spesso in mano alle mafie. Altre violazioni rilevate sono state l’alterazione e la manomissione degli apparecchi da gioco. Accertati, infine, anche alcuni casi di offerta di lotterie internazionali, vietate nel territorio dello Stato.