Il caso. Azzardo e calcio, il pressing sul governo per sospendere il divieto di sponsor
Il logo della Fgci
È pressing sul governo per sospendere per due anni il divieto di sponsorizzazione delle squadre di calcio da parte delle società di scommesse. Secondo alcune indiscrezioni, riprese dai siti pro-azzardo, si starebbe lavorando per inserire nella Legge di bilancio una sospensione fino al 30 giugno 2023 del divieto di pubblicità diretta e indiretta, comprese le sponsorizzazioni, introdotto con l’articolo 9 del "decreto dignità" del 12 luglio 2018. Uno dei successi rivendicati dal M5s, che dello stop alla pubblicità aveva fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Ma ora sull’ipotesi di sospensione i pentastellati tacciono, tranne il senatore Giovanni Endrizzi, da sempre in prima linea nel contrasto ad "azzardopoli". «È etico sfruttare le grandi vittorie conquistate questa estate dagli atleti italiani con sacrificio e impegno, per promuovere il miraggio di vincite senza merito? È etico consentire pubblicità per un’industria vietata ai minori di 18 anni? È etico farlo sfruttando attività molto seguite proprio dai ragazzi? A cosa dovremmo sacrificare il tradimento di questi principi? Alla possibilità di pagare compensi milionari alle squadre professionistiche?».
Ad aprire la "campagna" era stata la Figc che il 30 luglio aveva inviato al governo un documento con sette richieste. La seconda era proprio «la sospensione sino al 30 giugno 2023 del divieto di pubblicità e di sponsorizzazione». Il 10 settembre era arrivato il sostegno esplicito del presidente del Coni, Giovanni Malagò che aveva definito il divieto di sponsorizzazione «una di quelle cose figlie di un concetto di demagogia che ha penalizzato lo sport. Mi auguro si possa sistemare questa cosa al più presto». E dal governo era arrivato l’apertura convinta della sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, che il 14 settembre proprio al Consiglio nazionale del Coni aveva annunciato che «stiamo lavorando per la sospensione temporanea del decreto dignità».
I soldi della pubblicità delle scommesse sono molto appetiti anche perché in forte aumento. Negli Usa, nel primo trimestre 2021, la spesa pubblicitaria televisiva nel settore delle scommesse e dell’azzardo online è arrivata a più di 153 milioni di dollari, con un incremento del 1.300% rispetto allo stesso periodo del 2019. Mentre due mesi fa in Spagna sono state vietate proprio le sponsorizzazioni e la pubblicità su radio e tv è stata permessa solo tra l’1 e le 5 di notte. Perché è chiaro, come ha recentemente affermato l’economista Carlo Cottarelli, che «le norme che riducono la pubblicità del "gioco" sono utili per evitare la ludopatia». Eppure da noi si lavora in senso contrario.