Attualità

FIAT. Montezemolo: «In Italia le radici della Fiat» Marchionne contro politici e sindacati

venerdì 26 marzo 2010
Nel futuro della Fiat non c'è un disimpegno dall'Italia. Lo ha assicurato il presidente del Lingotto, Luca Cordero di Montezemolo, aprendo stamane l'assemblea degli azionisti, che dovrà per deliberare sul bilancio 2009 e su un nuovo programma di acquisto di azioni proprie. «Anche tutte le grandi operazioni internazionali che abbiamo realizzato - ha detto Montezemolo - sono state fatte pensando all'Italia, che è il focus in ogni nostra azione. La storia, le radici, il nostro cuore saranno sempre in Italia». Lo ha ribadito anche l'amministratore delegato Sergio Marchionne:  «La Fiat non è andata all'estero per capriccio nè per dimenticare l'Italia. Ci siamo andati per rendere questa azienda più forte. Abbiamo allargato la base per rendere il baricentro più stabile».Su di noi tiro al bersaglio. Marchionne ha respinto nuovamente le accuse nei confronti del Gruppo, accusando sindacati e imprese di «tiro al bersaglio» nei confronti del Lingotto: «Non parlo dei giornalisti, che fanno il loro mestiere - ha precisato - ma di esponenti del mondo politico, sindacale e purtroppo anche imprenditoriale. Non pretendiamo le fanfare, ma non sono giusti neanche i fischi gratuiti». Al contrario, per l'ad della Fiat «l'azienda merita stima e rispetto». I dividendi. In particolare, Marchionne non accetta di essere messo sotto processo per la distribuzione dei dividendi:  «Pagare il dividendo è un atto dovuto». E neanche per la prossima chiusura di Termini Imerese: «Non chiuderemmo Termini se ci fossero delle alternative». Al contrario, l'ad della Fiat ha rivendicato i risultati raggiunti dal 2004 a oggi: "La gara di detrattori l'abbiamo già vista, così come abbiamo visto che si sbagliano sempre". Marchionne ha fatto riferimento in particolare agli esponenti sindacali: «I toni e i comportamenti di alcuni esponenti, specie di parte sindacale, danno l'idea che le cose che abbiamo fatto non sono state capite o non sono state volutamente apprezzate, significa vivere in un altro mondo».Anche Montezemolo si è dimostrato fiducioso sulle prospettive per il 2010: «La fase peggiore e più drammatica l'abbiamo lasciata alle spalle e iniziamo a intravedere una ripresa che sarà lunga e lente. Il gruppo Fiat è in buone condizioni».