Attualità

Ricorrenza. Mattarella ai poliziotti: siete garanti delle libertà costituzionali

Vincenzo R. Spagnolo mercoledì 10 aprile 2024

La cerimonia a Piazza del Popolo

«La Polizia di Stato, nell'accompagnare la vita democratica del Paese, contribuisce a porre le indispensabili premesse per il pieno esercizio delle libertà costituzionali, in un contesto in cui legalità, coesione sociale, tutela dei diritti e della dignità delle persone contro ogni sopruso, intimidazione o prevaricazione, costituiscono l'orizzonte del suo impegno». Così, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato le funzioni e i compiti dei 99.137 poliziotti e poliziotte italiani, in un messaggio inviato al direttore generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Pisani, in occasione della celebrazione del 172esimo anniversario dalla fondazione del corpo. «Passione civile e rigore etico, vicinanza ai cittadini e fedeltà ai valori costituzionali, elevata professionalità e crescente specializzazione tecnica costituiscono i tratti distintivi di un Corpo a servizio della comunità, elementi che ne fanno un prezioso punto di riferimento nella vita di ogni giorno», scrive ancora il capo dello Stato, menzionando esplicitamente «il delicato impegno posto nel garantire l'esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero, unitamente all'incolumità delle persone e alla tutela dei beni, in una corretta gestione dell'ordine pubblico».

Piantedosi: fiducia agli agenti, che garantiscono di manifestare il dissenso

E sul tema delle tensioni sociali si sono soffermati anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il capo della Polizia Pisani, durante la cerimonia in Piazza del Popolo, a Roma, davanti ai presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. «Oggi voglio ribadire la mia piena fiducia nell'operato di quanti, donne e uomini delle Forze di polizia, con equilibrio e professionalità garantiscono che il dissenso, anche quello più aspro, possa essere sempre manifestato in piena sicurezza», considera Piantedosi. Gli fa eco il prefetto Pisani: «Le guerre e l'instabilità stanno incidendo sull'ordine pubblico e sulla sicurezza colettiva. Le diverse conflittualità sociali irrisolte trovano sfogo nelle piazze dove le forze di polizia vengono percepite erroneamente come controparte dei manifestanti - argomenta il capo della Polizia -. Nel conciliare la sicurezza collettiva e l'esercizio delle libertà individuali, è richiesto equilibrio e la capacità di sopportare le provocazioni e di saper scegliere il momento di intervenire per porre limiti a tutela della legalità». Alle celebrazioni si è unita, con un messaggio su X, pure la premier Giorgia Meloni: «Da 172 anni onorate la divisa con coraggio e senso del dovere. Custodi di legalità e sicurezza del territorio, siete sempre pronti a mettere a repentaglio la vostra vita per salvare quella altrui - ha scritto -. Nel giorno dell'anniversario di fondazione, la mia profonda riconoscenza va alle donne e agli uomini della Polizia di Stato. A voi tutti, gli auguri di un'Italia intera. Grazie per esserci sempre».

Le celebrazioni

La giornata di cerimonie è iniziata alle 9 del mattino a Roma presso la Scuola Superiore di Polizia, con la deposizione nel Sacrario dei Caduti di una corona da parte del ministro dell'Interno e del capo della Polizia. Poi, alle 11, in piazza del Popolo ha avuto luogo, alla presenza del presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa, la tradizionale celebrazione con le personalità sul palco e gli agenti delle varie specialità schierati. Fra loro, anche l'olimpionico Gregorio Paltrinieri e gli altri atleti del gruppo sportivo Fiamme oro, che ha ricevuto dal presidente della Repubblica la medaglia d'oro al valor civile alla Bandiera della Polizia di Stato. Una medaglia d'oro al merito civile, purtroppo alla memoria, è stata invece attribuita alla memoria della guardia di pubblica sicurezza Paolo Diano, deceduto in servizio nel 1981 a Bologna, oltre a diverse promozioni per merito straordinario ad agenti che si sono distinti nell'espletamento delle loro funzioni. Come da tradizione, inoltre, la Polizia ha garantito il servizio di Guardia d'onore al Palazzo del Quirinale, con uno scenografico cambio della guardia alle 16 effettuato da personale in uniforme storica.

Il bilancio delle indagini: omicidi in aumento

Come ogni anno, la ricorrenza è l'occasione per la Polizia di diffondere i risultati del bilancio investigativo. Fra questi, spicca un dato in controtendenza, che riguarda purtroppo il reato più grave: gli omicidi volontari consumati in Italia, nel quadriennio 2020-2023, fanno registrare un aumento del 15%, salendo da 287 a 329. Stabile invece il numero dei femminicidi: 119 lo scorso anno, come quattro anni prima. Ancora, per quanto riguarda la violenza di genere, l'andamento dei cosiddetti reati spia (quei delitti cioè che ne sono gli indicatori, in quanto prevaricazioni di natura fisica, sessuale, psicologica o economica contro una donna) evidenzia nel quadriennio un lieve decremento, quantomeno per le violenze sessuali e per i maltrattamenti contro familiari e conviventi. Sul piano operativo, nel 2023 sono state 4,8 milioni le chiamate al numero di emergenza e oltre 1,2 milioni gli interventi delle volanti, uno ogni due minuti e mezzo. Il dispositivo di controllo del territorio ha consentito di arrestare 18.994 persone e di denunciarne 102.922. In totale, le persone controllate sono state 6.965.247.

Mafia e antiterrorismo

Importanti anche i risultati ottenuti sui fronti investigativi più caldi. Nel contrasto alla criminalità mafiosa, nel 2023 le principali indagini del Servizio centrale operativo sono state 86, con 806 arresti. Sono stati catturati 7 latitanti di "alto profilo" criminale, di cui 2 stranieri (uno dei quali inserito nella lista Europe's Most Wanted) e sequestrati beni per un controvalore complessivo di 290 milioni di euro. Ancora, l'anno passato, la Polizia ha arrestato 16 persone ritenute contigue agli ambienti del terrorismo o estremismo di matrice religiosa e altre 7 riconducibili a formazioni terroristiche di matrice politico nazionalista. Inoltre, 77 soggetti pericolosi per la sicurezza nazionale sono stati espulsi dall'Italia e rimpatriati nelle nazioni d'origine. La vigilanza degli obiettivi sensibili ha riguardato mediamente 29.260 luoghi (ambasciate, istituzioni, enti religiosi, monumenti): 28.260 in forma generica, 670 in "forma dinamica dedicata" e 330 in forma fissa. E le indagini delle Digos hanno portato alla denuncia di 1.708 presunti estremisti di sinistra e all'arresto di 21 indagati. Infine, le indagini nei confronti di esponenti della destra radicale e di gruppi e singoli che si ispirano a ideologie di matrice neofascista, neonazista, xenofoba e antisemita hanno determinato l'esecuzione di 3 misure cautelari e alla denuncia di 147 persone per reati di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.