"Questo due giugno presenta qualche
segnale di speranza, pur nelle difficoltà quotidiane degli
italiani. Si inizia a intravedere l'uscita della crisi". Lo ha detto il il presidente della Repubblica
Sergio Mattarella al Quirinale parlando al
termine del
concerto al Quirinale in occasione della festa della Repubblica, a cui è seguito un
ricevimento. Concerto diretto da
Riccardo Muti, aperto dall'Inno di Mameli e durante il quale sono stati eseguiti
brani esclusivamente
italiani, l'overture dal "Guglielmo Tell" di Gioacchino Rossini,
brani da "I vespri siciliani" di Giuseppe Verdi e un duetto da
"I puritani" di Vincenzo Bellini.
"L'Italia è un grande Paese, con tante energie vitali positive, in ripresa. Occorre dare loro fiducia e offrire più affiatamento - ha detto inoltre Mattarella -.
Occorre più coesione, serve maggiore solidarietà: è questo il messaggio del 2 giugno".
Il Presidente ha ricordato anche
quanto accaduto a Milano: "Nella nostra società vi sono tanti esempi di spontanea coesione. Penso ai cittadini di Milano che un mese fa hanno ripulito le strade devastate dai black bloc, o ai cittadini liguri che si sono attivati dopo l'alluvione. Sono esempi da seguire".
E poi ha ricordato
ai politici che "sono
preziose le discussioni ma le liti esasperate creano sfiducia e allontanano la partecipazione dei cittadini. Senza partecipazione la democrazia si impoverisce molto. Occorre più coesione e solidarietà".
Ma questo vale anche a livello internazionale: "
Armonia andrebbe respirata anche in ambito internazionale - ha detto Mattarela -. Ci sono minacce nuove, fenomeni che allarmano: terrorismo fondamentalista, ondate migratorie
incontrollate, inquinamento globale. Sfide che nessun Paese può
risolvere da solo. L'isolamento provoca paura. Occorre più
solidarietà, una politica di ampia collaborazione".
Giardini del Quirinale aperti al pubblico
Per le celebrazioni della Festa della Repubblica, martedì 2 giugno, dalle 15.00 alle 19.00, i giardini del Quirinale saranno aperti al pubblico con l'esecuzione dei complessi bandistici dell'Arma dei carabinieri, della Marina Militare, della Polizia di Stato, dell'Esercito Italiano, della Guardia di Finanza e dell'Aeronautica Militare.
Il messaggio ai prefetti
La lotta contro la corruzione, le
infiltrazioni criminali e gli atteggiamenti che incrinano il
rapporto tra cittadini e istituzioni è ormai una priorità
"ineludibile". È durissimo il richiamo del presidente della
Repubblica, che chiede ai Prefetti di vigilare scrupolosamente
su quanto accade nelle varie amministrazioni dello Stato
scovando e denunciando ogni "comportamento illecito".
Alla vigilia della Festa della Repubblica Sergio Mattarella
torna con decisione su uno dei temi che gli sta più a cuore, la
lotta all'illegalità. E questa volta, attraverso un messaggio ai
Prefetti, si concentra sui tanti problemi che affliggono le
istituzioni e le pubbliche amministrazioni, segnalando
l'esigenza di "trasparenza" sempre più avvertita da cittadini
spesso vessati dalla farraginosità della Pubblica
Amministrazione.
"L'imparzialità e la buona amministrazione passano anche
attraverso una maggiore trasparenza, quale possibilità concreta
per i cittadini di partecipare ai processi decisionali e di
esercitare un controllo diffuso sull'esercizio delle funzioni
istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse", spiega
Mattarella. In sostanza, per il capo dello Stato, bisogna
trovare il modo di assumere "decisioni efficaci a garanzia dei
diritti fondamentali e della pari dignità sociale che sono
condizioni imprescindibili per preservare la coesione sociale,
per innalzare il ritmo di sviluppo e il livello di
competitività, per alimentare la fiducia dei cittadini nelle
istituzioni".
Ma questo è solo una parte dell'allarme lanciato da
Mattarella. Il capo dello Stato guarda con preoccupazione sia
alle inefficienze sia al livello di illegalità che persiste
all'interno di
amministrazioni dello Stato. "Alle
amministrazioni di ogni livello si impone il massimo impegno per
offrire servizi più rispondenti ai bisogni di cittadini ed
imprese. La lotta alle inefficienze e alle disfunzioni va
portata avanti con determinazione, attraverso interventi di
innovazione organizzativa, gestionale e tecnologica che
consentano di razionalizzare e semplificare l'azione pubblica,
di facilitare l'accesso ai servizi misurandone la qualità
effettiva, e di valorizzare le professionalità e le competenze".
Ed infine il monito più sentito: "
Tenace ed inflessibile -
chiede il presidente della Repubblica ai Prefetti -
deve essere
l'azione contro i comportamenti illeciti e le infiltrazioni
delinquenziali nella sfera pubblica. Prevenire e sradicare,
ovunque si annidi, ogni fenomeno corruttivo e di inquinamento è
una sfida ineludibile, in quanto sono in gioco non solo le
prospettive di sviluppo sociale ed economico del Paese, ma gli
stessi principi di uguaglianza e di legalità sui quali si fonda
il sistema democratico".