FESTA DELLA LIBERAZIONE. Napolitano: partiti facciano riforme, no ai demagoghi
''Occorre impegnarsi perché dove si è creato del marcio venga estirpato, perché i partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di governo''. Lo ha detto il presidente Giorgio Napolitano a Pesaro tra gli applausi della folla.Serve una nuova ''legge elettorale che consenta a cittadini di scegliere i rappresentanti in Parlamento e non di votare nominati dai partiti''. E' l'appello del presidente che ha anche chiesto che i partiti "Non esitino e non tardino i partiti a muoversi concretamente" per fare le riforme che la gente attende: come quella sul finanziamento ai partiti (con "nuovi criteri e limiti"). "I partiti facciano la propria parte, si rinnovino per non dare fiato alla cieca sfiducia contro i partiti e a qualche demagogo di turno". NAPOLITANO DEPONE CORONA AL VITTORIANO - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, depone una corona d'alloro davanti alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano in occasione del 25 aprile. Il capo dello Stato è accompagnato dal presidente del Consiglio, Mario Monti, e dai presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini.Tra le altre autorità presenti alla cerimonia per l'anniversario della liberazione ci sono anche il vicepresidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. All'arrivo Napolitano è stato salutato dai picchetti d'onore dei Carabinieri, della Marina, dell'Esercito, dell'Aeronautica e della Guardia di Finanza. Schierati ai lati della scalinata del Vittoriano in alta uniforme i corazzieri. Prima di deporre la corona d'alloro il presidente della Repubblica ha reso omaggio ai reparti militari schierati sul piazzale antistante l'Altare della Patria.LAPIDE DI PARTIGIANO BRUCIATA NEL BERGAMASCO - Una targa dedicata alla memoria del partigiano bergamasco Bortolo Pezzutti è stata bruciata a Lovere (Bergamo). L'episodio è stato denunciato ai carabinieri dall'Anpi, l'Associazione nazionale dei partigiani. Ignoti hanno dato alle fiamme il supporto in plexiglass della lapide, che si trova sull' edificio che nel 1944 ospitava il cinema del paese, proprio nel punto in cui il partigiano, allora appena diciassettenne, fu catturato da un gruppo di fascisti dopo essersi rifiutato di togliersi dal collo un foulard rosso.Il giovane fu poi consegnato alle SS e portato a Bolzano, dove fu trucidato la notte di Pasqua del 1945 dal 'boia' Michael Seifert. Cinque anni fa la locale sezione dell'Anpi gli ha dedicato una lapide che ora, dopo il gesto vandalico, dovrà essere sostituita.